La Nuova Sardegna

visita lampo

Renzi: sconfiggeremo i terroristi

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Renzi: sconfiggeremo i terroristi

Il premier ha incontrato le massime autorità a Baghdad ed Erbil

21 agosto 2014
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ROMA. «Siamo qui per dimostrare che l’Europa non può voltare le spalle davanti ai massacri. Chi crede che la Ue sia impegnata a pensare solo allo spread, o sbaglia previsione o sbaglia semestre». Matteo Renzi atterra a Baghdad e spiega i motivi del viaggio lampo in Iraq nella doppia veste di capo del governo italiano e di presidente di turno dell’Unione europea. Porta un messaggio di amicizia e sostegno reale: ieri è atterrato il sesto aereo carico di aiuti umanitari destinati agli iracheni in difficoltà, alle popolazioni messe in ginocchio dall’avanzata dei miliziani islamici. «Avevo vent’anni e mi ricordo di Srebrenica, fu un genocidio e il mondo rimase zitto, i caschi blu silenti – dice –. Oggi siamo in una situazione per alcuni aspetti simile e credo che la comunità internazionale possa permettersi tutto tranne che restare in silenzio». Occorre, dunque, combattere il «progetto islamico del Califfato» e dare il via agli aiuti per salvaguardare «l’integrità della regione e dell’Iraq, fondamentale per la stabilità dell’area».

A Baghdad il presidente del Consiglio incontra sia il premier uscente Nuri Al Maliki sia quello incaricato Haider Al Abadi , nonchè il presidente della Repubblica Fuad Masum, per capire da tutti gli attori sul campo la gravità della situazione. E dimostrare che l'Europa «sta nei posti come l'Iraq dove la democrazia è in pericolo» anche perché quei posti non sono confini remoti ma sono i confini dell'Europa e «questa battaglia è nel cuore dell'Europa». Nell'incontro con Al Maliki, il premier rassicura sull'impegno italiano a rispettare «la sovranità irachena» e a far sì che «il governo centrale sovrintenda agli aiuti, particolarmente alle forniture di armi», comprese quelle per i curdi. Ma il sostegno ai curdi da parte dell'Italia e dell'Europa, per Renzi, è diretto al punto che il premier va a Erbil e, oltre al governatore della regione Massoud Barzani, fa visita a un campo profughi. Barzani ha espresso grande preoccupazione per la tragedia umanitaria in corso. Drammi che l'Italia e l'Europa, si è impegnato Renzi, cercherà di alleviare. Ma per estirpare la violenza non basta la solidarietà internazionale. «L'Europa può permettersi tutto tranne il silenzio e ora deve stare qui», sostiene il premier italiano che ricorda quando «la comunità internazionale rimase zitta e ferma davanti al genocidio di Srebrenica». Nel frattempo il mondo è cambiato ma «ciò che succede in alcune zone dell'Iraq e della Siria è uguale a un genocidio: donne divise dagli uomini, bambini fucilati, giornalisti decapitati». Massacri che l'Europa non può più tollerare e per far sì che la sua visita, in rappresentanza dell'Ue, non resti un episodio isolato Renzi ha garantito che il ripristino della democrazia e la lotta al terrorismo saranno uno dei temi anche al centro del consiglio europeo di fine mese.

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