Fenicotteri: le analisi escludono i veleni
Sassari, gli uccelli morti nello stagno di Pilo sarebbero stati uccisi dai colpi di fucile dei bracconieri
SASSARI. Le analisi effettuate dall’Istituto zooprofilattico della Sardegna sull’unica carcassa di fenicottero prelevato dallo stagno di Pilo non hanno individuato sostanze tossiche o batteri letali. I risultati sono stati comunicati ala Servizio di sanità animale dell’Asl numero 1, analisi che non hanno quindi svelato le origini della moria di fenicotteri che si è registrata nello stagno di Pilo (fra Porto Torres e Stintino), lo scorso 13 agosto.
L’allarme era stato lanciato da alcuni camperisti che avevano anche provato a soccorrere un fenicottero ancora vivo. Secondo alcune testimonianze la carcasse degli animali erano una decina, ma i veterinari del Servizio sanità animale dell’Asl avevano recuperato un solo animale oltre a prelevare una serie di campioni d’acqua dallo stagno.
Resta quindi in piedi l’unica ipotesi plausibile e cioè che i fenicotteri siano stati vittima della stupidità di qualche bracconiere. I veterinari dell’Asl avevano infatti riscontrato su altre carcasse tracce di ferite di arma da fuoco (pallini), segno che i flamingos erano stati presi a fucilate.
Una specie protetta, quella dei fenicotteri, insieme ad altre decine di volatili che nidificano o svernano nello stagno di Pilo. Solo una decina di anni fa era ricomparso il Cavaliere d’Italia, un piccolo trampoliere che viene considerato la prima sentinella di squilibri ambientali. Ma sono numerose le garzette e gli aironi, animali che cacciano nelle acque salmastre, setacciando i fondali in cerca di piccoli pesci e crostacei.