La Nuova Sardegna

Da Ugo, ultima chiamata per i patiti dell’aragosta

di Pasquale Porcu

CASTELSARDO. Aragoste, oggi ultima chiamata per gli appassionati della regina della tavola. Da domani, infatti, scatterà il divieto di pesca. Chi vorrà mangiarle fresche, appena pescate, deve correre...

31 agosto 2014
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CASTELSARDO. Aragoste, oggi ultima chiamata per gli appassionati della regina della tavola. Da domani, infatti, scatterà il divieto di pesca. Chi vorrà mangiarle fresche, appena pescate, deve correre in ristorante e concedersi l’ultimo grande peccato di gola di quest’estate sgarruppata. Chi non ha esigenze particolari può tentare l’avventura dove vuole, chi non vuole rischiare può andare da Ugo a Lu Bagnu nel ristorante che Raspelli definì il miglior ristorante della costa che va da Stintino a Santa Teresa.

E a questo punto siete voi a decidere: pochi dei delicatissimi antipasti della casa (che delizia quelle cozze con crema di limone) e poi giù, delle belle forchettate di linguine all’aragosta (con quest’ultima che prevale, ponderlamente, sul carboidrato- come è d’uso in questo locale). Oppure una full immersion sull’aragosta all’algherese (ma qui si chiama alla castellanese): delicata, ben cotta ma non stopposa, esuberante e lussuriosa. Mangiatene e rimangiatene: in fondo si vive una volta sola. E poi perchè piatti così leggeri e gustosi non capita di mangiarne tutti i giorni. Il vino da abbinare? Un buon vermentino di Gallura, ma è ottima anche una cuvèe di Torbato. Prosit.

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