L’università a caccia di start up
Parte il progetto dell’ateneo cagliaritano CLab per trovare i nuovi imprenditori
CAGLIARI. I Bill Gates del futuro muovono i primi passi con in mente un bersaglio: chi azzecca l’idea imprenditoriale migliore vola a New York. Con 112 studenti al via si è aperto il Contamination lab dell’università di Cagliari. “Fatti contaminare” è lo spot del percorso di formazione avanzata creato per gli imprenditori del terzo millennio. Un mix di giovani ingegneri, informatici, economisti e letterati si mette in gioco per creare un’impresa che attecchisca sui mercati locali e nazionali. «Giovani aperti al mondo, senza preclusioni: CLab – spiega il pro rettore Paolo Fadda –. Nasce per preparare i ragazzi al confronto internazionale e alla creazione di una start up». Da qui, cinque seminari, il primo dedicato alla formazione. Il CLab dell’ateneo di Cagliari punta sulla conduzione di idee vincenti. Con cinque seminari in aula, quattro on line (web on air) con il docente-coach, una piattaforma facebook protetta. Intanto, la reputazione del Laboratorio cresce: anche l’ambasciata americana a Roma affianca il laboratorio curato dalla direzione ricerca. Il team vincitore andrà per dieci giorni a New York nel 2015 per presentare il proprio progetto agli imprenditori Usa. Dei centoventi selezionati - a maggio erano oltre 300 i candidati - otto non seguiranno il corso per concomitanze di studio. Dopo aver superato il test motivazionale, gli allievi hanno seguito la sessione estiva. «I ragazzi hanno a disposizione le strutture dell’ateneo per portare avanti le idee di impresa. Il CLab è un’opzione di crescita anche per l’ateneo e il territorio». ha detto la professoressa Maria Chiara Di Guardo, responsabile del progetto. (m.f.)