La Nuova Sardegna

Tenore Remunnu ’e Locu, quarant’anni di poesia

Ieri mattina a Bitti “Barantannos”, un convegno per celebrare il coro: quel canto dei pastori che ha travalicato l’isola per conquistare il mondo

29 settembre 2014
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BITTI. «Non credevo che oggi sareste stati così numerosi» , ha commentato con gli occhi lucidi Daniele Cossellu, rivolgendosi al pubblico del Cinema Ariston, presente al convegno che ieri ha aperto "Barantannos"; un'intera giornata di celebrazioni per il quarantennale di attività del Tenore Remunnu 'e Locu di Bitti.

Il pathos e la palpabile emozione iniziale sono stati sottolineati dal canto, per l'occasione un'ottava, composta da Daniele Cossellu ed eseguita in apertura con gli altri cantori Diego Ruiu, Mario Pira e Pierluigi Giorno. Era presente in sala l'altro elemento dello storico gruppo, Tancredi Tucconi, al quale è stato riservato un affettuoso saluto da parte ditutti i convenuti.

Quando sono stati pronunciati i nomi degli altridue componenti del nucleo originario, Battore Bandinu e Piero Sanna,il prolungato applauso ha simbolicamente varcato i confini dell'Ariston.

E’ toccato a Natalino Piras, coordinatore del convegno, condurre il dibattito verso l'analisi del «canto a tenore inteso come sistema scolastico, pratica e teoria didattica sia nell'esecuzione canora che nel veicolare,tramite la poesia in esso insita, la lingua e la storia della Sardegna più recondita. E' straordinario - ha aggiunto lo scrittore- che la culla di tutto questo sia stata la periferia dell'Impero, "dae s'iscuru sa luche", dall'oscurità la luce."

Peraltro una delle linee conduttrici del convegno è stata il ruolo svolto dalla globalizzazione, che ha permesso al canto dei pastori di travalicare quei ristretti confini che parevano invalicabili. Lo scrittore Paolo Pillonca nel suo intervento è entrato dentro il sistema poesia-canto-lingua sarda, la fonetica della pronuncia e la timbrica dell'esecuzione canora nell'interpretare iclassici della poesia bittese. Il magistero della lezione di Bachisio Bandinu, così l'ha definita Natalino Piras, è entrato "nellaprofondità dell'intelligere il canto a tenore, qualcosa che entra nelle menti e nei cuori; dal tipico condurre la timbrica gutturale delle voci, sino alla postura del corpo dei cantori. Il viaggiatore straniero coglie tutto questo insieme -ha detto Bandinu- come un codice comunicativo fisico-musicale». Daniele Cossellu con il suo intervento in lingua sarda ha condotto il pubblico in un viaggio attraverso quarantanni di successi, ma ricordando anche le diffidenze iniziali ben vive ancor prima del 1974, anno della nascita ufficiale del gruppo. Esilarante il racconto per due multe comminate dai Carabinieri che nel verbale descrissero il loro canto come schiamazzi notturni (p.f.)

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