La Nuova Sardegna

Anziana uccisa in casa dalla colf sarda

di Renzo Sanna
Anziana uccisa in casa dalla colf sarda

Ilenia Oggiano, cagliaritana di 35 anni, ha confessato di aver colpito alla testa e accoltellato l’84enne Teodolinda Capitani

18 ottobre 2014
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BOLOGNA. Ha ucciso l’anziana donna per cui lavorava da qualche settimana come colf e poi ha chiamato il 118, raccontando agli operatori che la donna era caduta e aveva battuto la testa. Qualche ora dopo, pressata dalle domande dei carabinieri e del sostituto procuratore di Bologna Beatrice Ronchi, Ilenia Oggiano, cagliaritana di 35 anni, da tempo residente in Emilia Romagna ha confessato l’omicidio.

La donna da ieri sera si trova in stato di fermo con l’accusa di omicidio. Teodolinda Capitani, 84enne bolognese è stata trovata morta ieri mattina nella sua casa di via Borsatti. Interrogata per ore nella caserma dei carabinieri della compagnia Bologna Centro, che si sono occupati delle indagini, la donna avrebbe ammesso di averla uccisa, per motivi ancora non chiari e definiti nel decreto di fermo «futili». Ilenia Oggiano è di origine cagliaritana ma risiede a Bologna da tempo. Da poco lavorava per la donna, che nonostante una invalidità era autosufficiente, e aveva bisogno dunque solamente delle pulizie in casa. E ieri mattina al quarto piano di una palazzina all'angolo con via della Battaglia, zona San Ruffillo, qualcosa è successo, come sentito da diversi vicini: rumori sospetti, come botte, poi la colf è stata vista uscire un po' agitata dalla casa di Teodolinda Capitani. Erano le 9.45, e l'anziana, insegnante in pensione, era probabilmente già morta. La stessa Ilenia Oggiano, verso le 10.30, ha chiamato i carabinieri invitandoli ad andare sul posto, ed è cominciato a quel punto un lunghissimo interrogatorio, alla presenza dell'avvocato della 39enne, terminato ieri a tarda sera con l'ammissione. «All'indagata - ha annunciato il procuratore aggiunto e portavoce della procura di Bologna Valter Giovannini intorno alle 20 - è stato notificato da parte del pm un decreto di fermo per omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla relazione domestica». Ossia dal fatto di avere un rapporto di lavoro con l'anziana, che diverse volte aveva cambiato collaboratrice e solo da qualche mese aveva come dipendente Ilenia Oggiano. Difficile, al momento, capire il motivo del gesto della giovane sarda, pare originato da una discussione «per fatti privati», trapela dalla procura. Due gli oggetti con cui la colf ha ucciso la pensionata: uno che ancora non è stato trovato per colpirla alla testa, e un coltello da cucina, ha ammesso lei stessa, per ferirla alla gola, nell'ultimo, decisivo impeto d'ira. La fermata è uscita dalla caserma per essere accompagnata in carcere poco dopo le 21. Agli operatori del 118 ieri mattina Ilenia Oggiano aveva riferito di aver avuto una discussione con la donna, dicendo che l'anziana era caduta in terra, battendo la testa. Il medico legale avrebbe però riscontrato anche una ferita alla gola e questo ha insospettito da subito gli investigatori. Quando nell’abitazione di Teodolinda Capitani sono arrivati i carabinieri della Compagnia Bologna centro l'anziana era in una pozza di sangue. Sarà l'esame medico legale a stabilire se è stata la ferita alla gola a provocare la morte oppure se il decesso sia stata causato anche da altre lesioni. L'anziana, vedova ed insegnante in pensione, lascia due figli. Ilenia Oggiano i prossimi giorni comparirà davanti al giudice delle indagini preliminari per l’interrogatorio di garanzia e la convalida del fermo. Forse in quell’occasione spiegherà meglio cosa sia accaduto tra lei e l’anziana insegnante.

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