La Nuova Sardegna

Mutilata la statua di padre Zirano

di Luca Fiori
Mutilata la statua di padre Zirano

Spezzati piedi e mani dell’opera collocata a Santa Maria Nei giorni scorsi l’effigie del frate sfregiata con le pietre

19 ottobre 2014
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SASSARI. Uno sfregio alla città e al suo beato. Un gesto oltraggioso e provocatorio a pochi passi dal convento di Santa Maria in Betlem, la chiesa che il 14 agosto di ogni anno - da cinque secoli - accoglie i Candelieri, simbolo di Sassari e ora patrimonio dell’umanità.

A meno di una settimana dalla beatificazione di padre Francesco Zirano, Sassari si risveglia incredula per un fatto vergognoso, al momento senza colpevoli. Durante la notte tra venerdì e sabato nel corso di un raid vandalico qualcuno si è accanito contro la statua dedicata al frate sassarese dell'Ordine dei frati minori conventuali, morto martire nel 1603 ad Algeri e beatificato proprio domenica scorsa in piazzale Segni, davanti a diecimila persone. L'opera è stata imbrattata con escrementi e all'effigie del beato, che si trovava davanti alla chiesa di Santa Maria da una settimana, sono state mozzate le mani e i piedi, mentre il capo è stato coperto con un pallone in cuoio. Sono stati alcuni passanti ieri mattina, dopo aver notato lo scempio, a lanciare l'allarme. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del nucleo operativo, che hanno effettuando i rilievi e avviato le indagini alla ricerca dei responsabili. I militari hanno visionato le registrazioni di alcune telecamere che si trovano nella zona e effettuato ricerche approfondite su alcuni reperti che potrebbero appartenere agli autori del gesto vandalico. La statua si trova all’inizio di via Padre Zirano, ai piedi della piazza del convento di Santa Maria in Betlem. Inaugurata appena una settimana fa, è stata realizzata in trachite di Ittiri dallo scultore Stefano Chessa e raffigura il martirio del frate francescano. La sua collocazione aveva creato qualche incidente diplomatico con la soprintendenza e il Comune, che avevano concesso un’autorizzazione provvisoria. I giorni scorsi, prima dello scempio scoperto ieri, qualcuno l’aveva imbrattata con la terra di alcuni vasetti. I frati e i fedeli avevano pensato a una bravata e, senza alcun clamore, avevano ripulito tutto. E in silenzio, qualche settimana fa, era passato anche lo sfregio alla grande effigie del beato che si trova in piazza Santa Maria, perforata dal lancio di pietre. Ora bisognerà capire il motivo di tanto odio o di tanta idiozia.

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