La Nuova Sardegna

le bollette

Adiconsum: no alle cauzioni I parroci: schiaffo ai poveri

di Elia Sanna
Adiconsum: no alle cauzioni I parroci: schiaffo ai poveri

ORISTANO. Parte da Oristano la nuova campagna di Adiconsum contro la richiesta del pagamento della cauzione nelle ultime bollette da Abbanoa. Secondo il presidente regionale Giorgio Vargiu gli...

19 novembre 2014
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ORISTANO. Parte da Oristano la nuova campagna di Adiconsum contro la richiesta del pagamento della cauzione nelle ultime bollette da Abbanoa. Secondo il presidente regionale Giorgio Vargiu gli utenti devono sospendere il pagamento perché sarebbe “abusivo” e si raffigurerebbe oltretutto come un eccesso di potere da parte del gestore. Adiconsum ha, inoltre, annunciato le prime contro mosse per la tutela dei consumatori. Vanno dalla richiesta di annullamento delle fatture in sede di autotutela, anche con l'invio all'autorità di controllo, alla richiesta di accesso agli atti, all'azione inibitoria. Il tutto accompagnato dalla raccolta di firme con il coinvolgimento dei sindaci e delle parrocchie dell'isola.

«Abbanoa – dice Giorgio Vargiu – si è dimostrata aggressiva contro chi dissente e contro gli utenti che vengono dipinti sempre come morosi.» L’Adiconsum invita a non credere alla promessa di restituzione della cauzione alla scadenza del contratto e a non presentare alcun ricorso ed evitare di firmare la domiciliazione bancaria: «Sarebbe un suicidio per i propri risparmi. Se Abbanoa non darà risposte concrete alle nostre richieste ci rivolgeremo al tribunale». Il legale dell'Adiconsum, l'avvocato Franco Dore, ha spiegato nel dettaglio i motivi per i quali il nuovo balzello sarebbe illegittimo: «Intanto perché la richiesta non è legata agli effettivi consumi, poi perché non è stato rispettato il periodo di fatturazione, come previsto dalla carta dei servizi, oltretutto non rinnovata». Don Pietro Borrotzu, presidente dell'Associazione della Carta di Zuri ha tirato in ballo l'assessore regionale ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda: «Mi sarei aspettato che un assessore stesse dalla parte dei cittadini, visto il periodo di grave crisi. Ritengo quel deposito cauzionale come un'azione contro i poveri, contro le famiglie in difficoltà: l'acqua è un bene per tutti non solo per i privilegiati. Sulla vicenda che riguarda le tutte le bollette delle parrocchie – ha concluso don Pietro – ritengo sia una cosa ingiusta e insensata. Dovremo pagare una cauzione di 120 euro perché siamo stati paragonati a caserme e ospedali. Ho ricevuto una bolletta di 950 euro per la chiesa parrocchiale ma anche per la chiesetta campestre che apriamo solo una volta all'anno».

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