La Nuova Sardegna

Delrio: «Liberi dal Patto» Cappellacci: «Solite bugie»

Delrio: «Liberi dal Patto» Cappellacci: «Solite bugie»

Il sottosegretario su Facebook: «Sindaci potrete spendere per la ricostruzione» L’ex governatore: «Da Letta a Renzi, da un ministro all’altro nulla è cambiato»

24 novembre 2014
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CAGLIARI. Il sottosegretario Graziano Delrio ha mantenuto la promessa. Aveva annunciato un post su Facebook per chiarire di persona, non solo al telefono, le frizioni con la Sardegna sui finanziamenti non spesi destinati a contrastare il dissesto idrogeologico. Ma nel frattempo a criticarlo si è messo anche l’ex governatore Cappellacci.

Delrio. Così comincia il messaggio del sottosegretario: «Lo dovevo agli amici sindaci, non avendoli mai accusati, non posso chieder loro scusa ma devo loro chiarezza sui dati che ho presentato alla Camera». Scritto che dal 1998 a oggi, in Italia, non sono stati spesi 2,2 miliardi per uscire dall’emergenza idrogeologica, sottolineato che «il Governo ha sbloccato 2500 cantieri», ecco il capitolo dedicato alla Sardegna: «Nell’isola oltre 130 milioni di opere dimenticate sono state già avviate ed entro il 2015 ben 68 saranno completate». Poi il passaggio sul Patto di stabilità: «Confermiamo ai sindaci sardi, quello che abbiamo già detto altrove: le opere per riparare i danni provocati dalle calamità naturali e i finanziamenti destinati alle scuole non saranno limitati dal Patto come purtroppo è accaduto a Olbia nel passato». Per chiudere con una stilettata: «Siamo l’Italia delle eterne emergenze. Oggi vogliamo spendere quello che finora non è stato speso, per non spendere 100 volte di più quando ci sono stragi e vittime». Caso chiuso, per il sottosegretario.

Cappellacci. Dopo i sindaci a saltare sulla sedia per le esternazioni di Delrio è stato però l’ex governatore Ugo Cappellacci. Sentitosi tirato per la giacchetta, ha replicato: «Quello della presunta inerzia è un alibi già sentito un anno fa dall’allora ministro all’Ambiente, Andrea Orlando, e così mi vedo costretto a ripetere a Delrio la risposta che diedi nel novembre del 2013 al rappresentante del governo Letta». Questa: «Sbarcato in Sardegna appena dopo l’alluvione, Orlando puntò il dito contro la Regione per la mancata spesa di 27 milioni destinati alla difesa del territorio e la mia risposta fu che quei finanziamenti erano stati bloccati da Roma». Bloccati da cosa? «Dal meccanismo demenziale del patto di stabilità e dalla rigidità dei ragionieri del Governo», è la presa di posizione dell’ex governatore, per poi aggiungere e rivelare: «Il ministro Orlando fu costretto allora ad abbozzare delle scuse, perché era chiaro che le colpe della mancata spesa non erano state certo della Regione». Stesso siparietto, secondo Cappellacci, si è ripetuto con Delrio sul quale Forza Italia scarica anche un’altra colpa pesante: «A distanza di un anno – è scritto ancora nel comunicato – è innegabile che per altre Regioni del Nord da parte del Governo c’è stata una sensibilità diversa». Spiegata così dall’ex governatore: «Renzi ha governato nove mesi dei dodici trascorsi dal ciclone Cleopatra e ancora non ha mantenuto gli impegni promessi». Per poi affondare il colpo: «Sembra quasi che i Governi, uno dopo l’altro, utilizzino un manuale su cosa dire dopo le calamità naturali e al punto uno di quel libretto pare ci siano scritte sempre le stesse frasi: scaricare ogni tipo di responsabilità verso le istituzioni regionali e locali, per allontanarle dai ministri». La constatazione di Cappellacci è che purtroppo «ora anche il ministro Delrio, nonostante il suo passato da sindaco e la sensibilità dimostrata in altre circostanze, si sia adeguato all’andazzo dello scaricabarile romano». L’auspicio dell’ex governatore è che invece il Governo rispetti gli impegni, con la richiesta al sottosegretario di «farsi parte attiva perché gli stanziamenti arrivino». Nella seconda parte del comunicato, Cappellacci ritorna sui tre mesi gestiti dopo l’alluvione: «Abbiamo stanziato subito 12 milioni, ai quali si sono aggiunti i due del Consiglio e altri 10 della mia Giunta a dicembre. Poi con l’ultima Finanziaria, ancora 40 milioni contro il rischio idrogeologico». Fatta la somma dei finanziamenti regionali, Cappellacci accenna anche al Centro funzionale per la protezione civile, inaugurato un mese fa dalla giunta Pigliaru. «È stata una nostra delibera del settembre 2013 – scrive – a permettere all’attuale esecutivo di concludere il lavoro da noi cominciato». (ua)

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