La Nuova Sardegna

Tariffe Abbanoa, dubbi dell’Authority per il sistema idrico

di Mauro Lissia
Tariffe Abbanoa, dubbi dell’Authority per il sistema idrico

Verifiche sull’adeguamento: ispettori nella sede di Cagliari Dopo Procura e Antitrust c’è un terzo filone di controlli

04 dicembre 2014
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CAGLIARI. Abbanoa è ormai sotto assedio: dopo la polizia giudiziaria inviata dalla Procura e gli ispettori dell’Antitrust, ora è la volta dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico: da Roma è arrivata una schiera di funzionari che da alcuni giorni setaccia gli uffici del gestore idrico regionale in viale Diaz, esamina documenti e interroga il direttore generale Sandro Murtas su ogni aspetto dell’amministrazione.

Controlli. Non è che una verifica, una fra le tante che l’Autorità dispone ed esegue per dovere d’ufficio, con ogni probabilità legata in questo caso al recente adeguamento della tariffa idrica che ha condotto i vertici di Abbanoa a imporre, tra polemiche furibonde, un conguaglio sulle bollette emesse per i consumi degli ultimi anni che dovrebbe portare nelle casse della società 106 milioni di euro, la cifra che ha ribaltato il bilancio di Abbanoa portandolo a un utile di esercizio pari a 78 milioni.

Decisioni. La verifica segue a ruota una delibera – la 563/2014 del 13 novembre scorso – con la quale l’Autorità ha dato un via libera condizionato al sistema di calcolo della tariffa 2014-2015 e indirettamente alla fatturazione dei conguagli.

Politiche gestionali. Una delibera elaborata in un linguaggio spaventosamente tecnico, da cui traspaiono però piuttosto chiare alcune considerazioni e alcuni elementi significativi per inquadrare l’attuale situazione della società regionale che gestisce il servizio idrico integrato. Situazione tutt’altro che rosea, smentita con forza dall’amministratore unico Alessandro Ramazzotti ma illustrata dall’Autorità d’ambito proprio nella relazione trasmessa all’Autorità statale per l’energia: «La difficile situazione finanziaria del gestore rende problematica nel breve periodo l’acquisizione di ulteriori finanziamenti da parte del mercato creditizio». Come dire che le banche hanno ormai chiuso i rubinetti, quindi non resta che spremere gli utenti.

Prezzi. Ed è quello che Abbanoa ha chiesto di fare: un sostanzioso ritocco alle tariffe, che a leggere la delibera poteva essere evitato. Scrive il presidente Guido Bortone: «Le tariffe approvate dall’Autorità si intendono come i prezzi massimi unitari dei servizi» e quindi «resta ferma la facoltà per il soggetto competente di predisporre valori inferiori e la facoltà di ciascun gestore di applicare agli utenti finali tariffe inferiori a quelle approvate in via definitiva dall’Autorità, assicurandone la coerenza con gli obbiettivi programmati».

Traguardi. Qui gli obiettivi sono chiari e dichiarati: ridurre le perdite della rete idrica, ringiovanire gli impianti, realizzarne di nuovi anche per la depurazione. Obiettivi dimenticati per anni, rilanciati insieme alla richiesta di appesantire il prezzo dell’acqua imponendo fin d’ora i conguagli, con un ricalcolo del valore del servizio e del prezzo conseguente. Un ricalcolo che l’Autorità ha approvato, ma non senza sottolineare come «l’insieme degli atti sottoposti all’Autorità richieda l’effettuazione di specifiche verifiche in ordine alle ulteriori incongruenze riscontrate, pur prive di effetti sui moltiplicatori finanziari, alle possibili criticità relative all’efficienza dei servizio di misura, nonchè alle asserite difficoltà sulla situazione finanziaria». Verifiche prudenziali dunque, un’occhiata attenta alla gestione di Abbanoa che l’Autorità ha disposto per stabilire se le nuove imposizioni tariffarie, per quanto formalmente legittime e approvate, sono giustificate o no.

Esami e analisi. Intanto l’Autorità ha deciso di «non riconoscere, con riferimento agli anni 2012 e 2013, i valori riportati nel piano economico-finanziario eccedenti il limite di prezzo previsto dalla vigente regolamentazione» e in base a questo ha stabilito condizioni precise per l’imposizione della tariffa. Altri elementi critici potrebbero emergere dopo l’ispezione in corso, che dovrebbe andare avanti ancora per diversi giorni.

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