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Al film sulla Torres la Ghirlanda d’onore

Al film sulla Torres la Ghirlanda d’onore

Sport & Society, primo premio all’opera di Giuseppe Garau. La pellicola del regista sassarese va al David di Donatello

10 dicembre 2014
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MILANO. In campo viaggia da oltre un secolo a corrente alternata, tra rare soddisfazioni e qualche tonfo di troppo, ma sul grande schermo non teme confronti con nessuno. La storia della Torres raccontata al cinema da Giuseppe Garau sfonda: il docufilm del giovane regista sassarese, presentato di recente al teatro Verdi, il giorno dell’Immacolata ha ricevuto il suo primo grande riconoscimento a livello internazionale.

La pellicola “Brevi storie sulla Torres” è stata premiata con la “Guirlande d’honneur, il primo premio della sezione Sport & Society all’edizione 2014 di “Sport Movies & Tv”, organizzato dalla “Federation internationale cinema television sportifs” (Ficts). A ritirare il premio, nell’auditorium Testori del Palazzo Lombardia di Milano, è stato lo stesso regista, emozionatissimo e quasi incredulo per il successo che la sua opera prima sta ottenendo anche lontano dall’isola.

«Davvero non me l’aspettavo, e queste non sono parole di circostanza – sottolinea Giuseppe Garau, 28 anni, che da qualche anno vive e lavora a Torino nel campo delle produzioni cinematografiche –. Quando, quasi due anni fa, è nato questo progetto, pensavamo di rivolgerci soprattutto ai giovani sassaresi. Invece abbiamo attraversato il mare e addirittura i confini nazionali. Davvero non potevo sperare in qualcosa di meglio».

Il riferimento è anche al fatto che il docufilm sulla Torres è in concorso anche per il David di Donatello, nella sezione Documentari di lungometraggio.

I film in gara all’International Ficts Fest erano complessivamente 150, suddivisi in 9 categorie: dallo sport individuale a quello di squadra, passando per le monografie sui grandi campioni, lo spirito olimpico e, appunto, “sport e società, i valori dello sport”, categoria in cui il regista sassarese è stato premiato con la ghirlanda d’oro, il riconoscimento più importante.

«Questo premio è riconosciuto anche dal Cio – sottolinea Garau – e dopo la cerimonia, guardandolo attentamente, ho notato che ci sono incisi sopra i cinque cerchi olimpici. Notare quel particolare è stata l’emozione più forte, perché il mio film non parla soltanto di risultati sportivi, ma dei grandi valori che la squadra della mia città rappresenta da oltre un secolo, in tante discipline sportive».

Non c’è infatti solo il football nella particolarissima hall of fame della “Società per l’educazione fisica Torres”, fondata nel 1903. E dunque non è soltanto il calcio l’argomento che compare nei 45 minuti della pellicola, il cui attore protagonista è il giovanissimo Piero Piana. «La figura del calciatore Marzio Lepri è centrale quanto quella del pugile Gavino Matta, argento olimpico nel 1936 e del velocista Tonino Siddi, bronzo nella staffetta di Londra 1948 – spiega Garau –. Nelle storie raccontate da Andrea Sini, giornalista e presidente dell’associazione Memoria storica torresina, queste figure leggendarie tornano a vivere in un contesto di sport con la S maiuscola. È esattamente quello che attraverso questo film vorremmo far conoscere».

Garau ha scelto di non utilizzare immagini d’epoca, ma ha invece montato in modo sapiente scene girate nel centro storico di Sassari, all’Acquedotto e sulla spiaggia Platamona, con le testimonianze dirette della moglie di Tonino Siddi, di una delle figlie di Gavino Matta e di Umberto Serradimigni, contemporaneo di Siddi ma anche cognato e compagno di ex squadra di Lepri.

Il dvd del film è acquistabile a 10 euro sul sito www.brevistoriesullatorres.it. La storia intanto va avanti. E se i confini del tifo rossoblù si allargano, sarà tanto di guadagnato.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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