La Nuova Sardegna

CAMBIO ALLE ASL

Sanità, via alla rivoluzione della sanità sarda

L'assessore regionale alla sanità Luigi Arru
L'assessore regionale alla sanità Luigi Arru

Il presidente della Regione Francesco Pigliaru e l'assessore regionale alla sanità Luigi Arru hanno fissato l'incontro con i commissari che prenderanno il posto dei manager uscenti alla guida delle otto aziende sanitarie e delle tre aziende ospedaliere sarde

26 dicembre 2014
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CAGLIARI. Comincerà lunedì la nuova era nella sanità pubblica e anche in quella privata. Nella tarda mattinata, il testimone passerà dal centrodestra, che ha governato la sanità per più di cinque anni – settembre 2009-dicembre 2014 – al centrosinistra. Intorno a mazzogiorno, nella sala grande di viale Trento, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e l’assessore alla Salute, Luigi Arru, incontreranno i commissari delle otto Asl, dell’Azienda ospedaliera Brotzu, e delle due Miste universitàrie di Sassari e Cagliari, che la Giunta ha nominato sabato 20 dicembre.

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Sarà proprio quel vertice allargato a far da spartiacque fra quello che è stato (3,2 miliardi di costi all’anno) e quanto il centrosinistra vorrebbe accadesse in primavera, o al massimo qualche mese più tardi, ad agosto. Perché a metà del 2015 dovrebbe scattare la «grande riforma» destinata, secondo gli annunci, a ridurre la spesa sotto i tre miliardi – fonte Finanziaria 2015 – senza chiedere ai cittadini il sacrificio del ticket. Poi servirà a ridurre il numero delle Asl, massimo quattro o cinque, ma potrebbe essere anche una sola, ad aggregare gli appalti in un’unica Centrale d’acquisti, altro risparmio, e infine ad accentrare il servizio 118 nell’Azienda emergenze-urgenze. l’Areus.

I manager del passato sono stati licenziati alla vigilia di Natale con una lettera arrivata via mail (attraverso la Posta elettronica certificata).

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