La Nuova Sardegna

Consorzio fidi: il Consiglio approva il nuovo modello

In otto articoli la riforma che facilita l’accesso al credito L’assessore Paci: le imprese avranno un sistema stabile

17 giugno 2015
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CAGLIARI. Il sistema dei consorzi fidi era vecchio e anche troppo confuso per sostenere le imprese nel difficile rapporto con le banche. Molto dovrebbe cambiare con la legge approvata dal Consiglio regionale con i voti della maggioranza, l’astensione delle opposizioni e anche due voti contrari. Sono quelli di chi vede nel difficile accesso al credito uno dei problemi, se non il primo, che inchioda ancora ai blocchi la ripresa economica.

Otto articoli. La riforma era attesa ed erano stati gli stessi Consorzi fidi a sollecitarla per evitare quel labirinto di procedure che in questi anni si sono trasformate in un imbuto.

Le novità. A presentarle al Consiglio dopo il via libera della commissione Bilancio è stato l’assessore alla programmazione Raffaele Paci. «Finalmente le imprese – ha detto – potranno contare su un sistema più snello e stabile. Il percorso sarà molto più semplice e gli effetti saranno immediati». Tre le novità fondamentali: il Fondo unico da 5 milioni gestito dall’assessorato alla Programmazione e non più diviso fra lavoro, artigianato e commercio. Con lo stanziamento cui parteciperà anche la finanziaria della Regione Sfirs, i Consorzi fidi potranno contare sul sostegno della «mano pubblico». Seconda novità, il Fondo di stabilizzazione a partecipazione volontaria da parte dei consorzi e voluto per prevenire possibili effetti domino nel caso in cui proprio uno dei consorzi fidi privati vada in crisi. Infine, l’Osservatorio per monitorare il sistema e incentivare gli stessi consorzi a proporre regole chiare e uniformi per tutti. L’insieme degli otto articoli dovrebbe rendere più efficaci il ruolo dei Confidi, che poi è quello di far da ponte fra le imprese a loro associate (in altre parole fanno da garante) e gli istituti di credito per rendere alla fine più facile e sicuro il via libera ai prestiti destinati alla liquidità o agli investimenti. «Soprattutto le piccole e medie imprese – ha detto Paci – avevano bisogno di poter contare su un sistema fidi efficiente. È questo obiettivo l’abbiamo raggiunto». In Sardegna operano una ventina di Confidi e garantiscono affidamenti per 2 miliardi.

Il dibattito. Il presidente della commissione Bilancio, Franco Sabatini del Pd, ha confermato che la nuova legge darà un sostegno decisivo alle imprese. Fabrizio Anedda (Sinistra sarda) è stato critico con la legge, ma ha auspicato che «sia forte la vigilanza, finora non c’è stata, per evitare che i consorzi non siano più dei potentati». L’opposizione è intervenuta con Alessandra Zedda (Forza Italia) e Luigi Crisponi (Riformatori) che hanno definito inadeguata la dotazione di 5 milioni e sollecitato un ruolo più incisivo della Sfirs. (ua)

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