La Nuova Sardegna

Deposito nucleare, sit-in nei porti

Deposito nucleare, sit-in nei porti

Gli attivisti dei movimenti contro le scorie distribuiscono volantini ai turisti

27 luglio 2015
2 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Da Cagliari a Olbia e Porto Torres ancora mobilitazione per dire no all'ipotesi del deposito nazionale di scorie nucleari in Sardegna: dopo la protesta negli scali aerei, nelle scorse settimane, ieri mattina è stata la volta dei porti.

Attivisti e volontari del «Comitato No Nucle, No Scorie» hanno atteso dalle 8 alle 10.30 i passeggeri sbarcati dalle navi per consegnare volantini. Una campagna di sensibilizzazione, non solo dei sardi ma anche di tutti i turisti che apprezzano e amano la Sardegna. Diffuso un pieghevole in cinque lingue: un invito a dire No alla possibilità che l'isola possa essere scelto come deposito.

Solidarietà è stata manifestata da vacanzieri e residenti di ritorno dalle vacanze. «Il Comitato No Nucle No Scorie tiene alta la guardia – hanno sottolineato diversi esponenti dei movimenti che si riconoscono in questa battaglia – La Sogin, società di Stato incaricato dello smantellamento delle vecchie centrali e dello staccaggio delle scorie radioattive, ha ormai da giorni consegnato la mappatura dei siti in Italia al ministero dell'Ambiente, al quale rimangono sessanta giorni per le controdeduzioni».

Più esattamente, dalla Sogin la Carta dei siti potenzialmente idonea è stata prima data all’Ispra. L’Istituto per la protezione ambientale ha quindi fatto una serie di controdeduzioni e ha poi affidato l’intero voluminoso dossier, pare composto da decine di migliaia di pagine, ai ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico. Il governo dovrebbe farlo conoscere in settembre e solo in seguito fare la scelta dell’area che ritiene preferibile. «Ma che cosa aspetta la Regione ad acquisire questo elenco facendone formale richiesta al ministero? – si chiedevano ieri gli attivisti durante i sit-in – Tenere alta la guardia è comunque ciò che le sentinelle del Comitato si sono preposte come compito, finché non si farà chiarezza sul problema». Un fronte di protesta che si allarga: al movimento si stanno unendo nuove associazioni. Ieri le manifestazioni hanno interessato anche Golfo Aranci e lo scalo della Caletta-Siniscola.

In Primo Piano
Turismo

In Sardegna un tesoretto di 25 milioni dall’imposta di soggiorno: in testa c’è Olbia

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative