«Ipotesi aberrante, godiamoci serenamente la vita»
SASSARI. «Che cosa penso dell'ibernazione? C'è evidentemente chi ritiene di poter avere il controllo assoluto non solo sulla vita, ma su quel che accadrà dopo la morte». Don Paolo Sanna, docente di...
SASSARI. «Che cosa penso dell'ibernazione? C'è evidentemente chi ritiene di poter avere il controllo assoluto non solo sulla vita, ma su quel che accadrà dopo la morte». Don Paolo Sanna, docente di bioetica nella Facoltà teologica della Sardegna, definisce l'ipotesi «aberrante». E sostiene di non vederne neppure un'utilità dal lato pratico. «A che pro, infatti, andare avanti lungo una strada che sino a qualche anno sembrava solo fantascientifica?», si chiede il sacerdote. «Io invece dico: abbiamo la vita, una grandissima opportunità, e allora godiamocela, accontentiamoci serenamente di essere creature con un limite davanti a noi – osserva – Puntare su scelte del genere mi pare invece rappresenti una visione anticristiana, antireligiosa. Soprattutto, mi sembra equivalga a coltivare un'illusione».
«La differenza rispetto alla resurrezione annunciata da Cristo del resto è chiara: in quel caso, dopo il passaggio della morte, si fa riferimento a una prospettiva di vita in comunione piena con Dio, un dono che Gesù ci ha dato, concetto che non ha niente a che fare con l'idea del superamento della propria esistenza individuale», sottolinea ancora con convinzione don Paolo Sanna. «In questi fenomeni c'è al contrario qualcuno tra noi esseri umani che ritiene di potersi dare da solo una vita eterna – precisa – Prevale in sostanza un'idea di autodeterminazione assoluta, assieme alla presunzione di poter giocare in qualche modo un ruolo divino».
Dal professore di bioetica della Facoltà teologica di Cagliari, parroco ad Assemini, arrivano poi critiche per gli operatori che rendono possibile il processo criogenico. «Mi domando come ritengano di gestire l'intero sistema un domani – dice – Se per coerenza decideranno di farsi ibernare anche loro, chi porterà avanti il loro progetto nei secoli? E a prescindere da quest'aspetto, quali garanzie in più di vederlo realizzato avranno rispetto ai clienti?». «In realtà, in questo campo vedo unicamente un'industria con interessi precisi: una volta incassati i bigliettoni, sulle controprestazioni gli imprenditori possono dare assicurazioni solo in vita», rimarca in definitiva don Sanna. (pgp)