La Nuova Sardegna

In Gallura morirono due bimbe

In Gallura morirono due bimbe

Nell’arco di cinque mesi, tra dicembre 2013 e maggio 2014, altri due casi

07 settembre 2015
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OLBIA. Olbia ha già pagato a caro prezzo negli ultimi anni il conto con il batterio che colpisce prevalentemente i bambini e i giovani. In meno di sei mesi, tra il dicembre del 2013 e il maggio dello scorso anno, la meningite si era portata via le vite di due bambine: di tre anni nel primo caso e di appena dieci mesi nel secondo. La Asl aveva cercato di correre ai ripari con l'avvio di una campagna di prevenzione capillare. Nel primo caso, a dicembre di due anni fa, la bambina di tre anni era morta poche ore dopo il ricovero in ospedale a Olbia. La piccola che frequentava il primo anno di una scuola d'infanzia privata di Olbia, era stata portata dai genitori al pronto soccorso del Giovanni Paolo II. La bambina, che aveva la febbre alta, mostrava uno stato soporoso. La conferma che a ucciderla era stata la meninigte era arrivata dal medico legale che aveva eseguito l’autopsia a Sassari. Per un centinaio di persone che erano entrate in contatto con la piccola era scattata la profilassi antibiotica, tra compagni della scuola dell’infanzia privata che la bimba frequentava a Olbia, insegnanti, parenti e personale medico. Era durata un paio di settimane invece l’agonia della bimba di dieci mesi stroncata dal batterio il 23 maggio del 2014 nel reparto di Rianimazione delle cliniche universitarie della Aou di Sassari. Figlia di una coppia di trentenni residenti a Olbia, la bambina aveva cominciato ad accusare i primi sintomi il 6 maggio dello scorso anno, con febbre alta. I genitori avevano immediatamente contattato un’ambulanza del 118 che aveva trasportato la piccola nel pronto soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia. Dopo i primi esami diagnostici, la bambina di 10 mesi era stata trasferita nel reparto Infettivi della clinica pediatrica di Sassari, con la diagnosi di probabile sepsi da meningococco, confermata poi dagli esami di laboratorio eseguiti a Olbia e ripetuti a Sassari. Il servizio di Igiene e Sanità pubblica della Asl di Olbia aveva immediatamente attivato l’indagine epidemiologica e la sorveglianza sanitaria per le persone che erano entrate in contatto con la bambina e la sorellina: si trattava di una ventina di persone, principalmente parenti e amici di età adulta della famiglia.

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