La Nuova Sardegna

Deserta l’asta dei beni dismessi

Deserta l’asta dei beni dismessi

Lo annuncia l’assessore Erriu e Forza Italia denuncia: «Ora mancano 50 milioni»

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CAGLIARI. L’asta delle proprietà delle Regione è andata deserta. Nessuno si è presentato per acquistare capannoni, aree edificabili, ex alberghi e neanche le azioni dello Yacht Costa Smeralda. La vendita è stata un flop e ora nel bilancio 2015 c’è un buco di 50 milioni: era questa la cifra stimata dalla Giunta e inserita fra le entrate. Ad ammettere che qualcosa non è andato come previsto è stato l’assessore agli Enti locali Cristiano Erriu, che ha partecipato a un convegno organizzato dalla Facoltà di Architettura. Il passaggio a vuoto, cioè le aste deserte, è stato sottolineato subito dall’ex assessore al Bilancio Alessandra Zedda (Forza Italia): «Ancora una volta, a suo tempo, la Giunta si è sbilanciata in annunci ma alla resa dei conti non ha raggiunto l’obiettivo. Oggi vogliamo sapere come rimedierà al mancato incasso di 50 milioni. Lo vogliamo sapere con trasparenza e chiarezza». In attesa della risposta da parte della Giunta, nel suo intervento nella giornata di studi sulle «Architetture storiche militari», Erriu ha detto: «Negli ultimi anni la Regione ha acquisito oltre novemila unità catastali di vario tipo: abitazioni, appartamenti, magazzini, carceri e addirittura anche delle chiese. Eppure non è stato ancora proposto un piano strategico di riutilizzo e così anche beni dall’alto valore architettonico rischiano di non avere un futuro». Per l’assessore oggi è indispensabile il censimento del patrimonio e per farlo sarà «necessario migliorare l’organizzazione del servizio Demanio e patrimonio della Regione». Però nel frattempo dovrà dire anche se le aste finora deserte saranno riproposte e come l’assessore al Bilancio rimedierà alle mancate entrate». E a proposito di bilanci comincia a circolare la prima stesura definitiva della Legge di stabilità (la Finanziaria nazionale) presentata dal governo Renzi. La minoranza in Consiglio regionale è andata a spulciarla e – secondo il coordinatore di Forza Italia Ugo Cappelalcci – «abbiamo la certezza che fino al 2018 la Sardegna subirà un taglio di 97 milioni che era stato già imposto l’anno prima». Per l’ex presidente della Regione «è sconcertante che, a suo tempo il governatore Pigliaru si sia lasciato andare a un sommario giudizio sulla manovra nazionale, dimostrando di essere sempre succube delle scorribande di Renzi, che continua a mettere le mani nel salvadanaio dei sardi». Stando ai conti di Cappellacci, il Governo avrebbe scippato alla Sardegna 242 milioni e «ora abbiamo la certezza che ogni anno, fino al 2018, nei trasferimenti lo Stato ci negherà 98 milioni». Critico sulla Legge di stabilità è anche l’Upc, che in Consiglio regionale fa parte della maggioranza di centrosinistra. «Nei fatti – scrive il segretario Antonio Satta – il Governo continua a dimenticare il Sud e nell’ultima stesura non c’è traccia dell’annunciato Masterplan per il Mezzogiorno. Purtroppo non c’è stata l’auspicata inversione di tendenza e anche la Sardegna è costretta a subire questo vuoto. Ma Renzi deve capire che l’Italia avrà sempre una ripresa stentata se non riparte il Sud».

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