Diana (Pd) e Dessena (Sel) al Tar per i seggi contesi
CAGLIARI. La battaglia per i seggi del Consiglio regionale non è finita. Dopo il ribaltone estivo, deciso dal Consiglio di Stato, altri due candidati ovviamente non eletti hanno ricorso al Tar, per...
CAGLIARI. La battaglia per i seggi del Consiglio regionale non è finita. Dopo il ribaltone estivo, deciso dal Consiglio di Stato, altri due candidati ovviamente non eletti hanno ricorso al Tar, per quanto accaduto, in questi mesi, dopo le elezioni dell’anno scorso. Stavolta a contestare l’assegnazione – quella imposta in seconda battuta dai magistrati e dalla Giunta per le elezioni del Consiglio – sono Giampaolo Diana, ex capogruppo del Pd nella scorsa legislatura, e Giuseppe Dessena, primo dei non eletti di Sel e attuale capo di gabinetto dell’assessore alla Pubblica istruzione Claudia Firino. I due ricorrenti contestano l’elezione a tavolino di Antonio Gaia (Upc) e Gianfranco Congiu (Partito dei sardi). Secondo Diana e Dessena, «i due neo consiglieri avrebbero ottenuto meno resti (cioè sotto il quoziente pieno) e quindi il seggio non dovrebbe essere assegnato a loro». Va detto che a «scegliere» Gaia e Congiu è stato proprio il Consiglio di Stato, con la sentenza ribaltone di giugno. Sentenza, che ormai fa parte della storia, con cui dal Consiglio sono stati esclusi Efisio Arbau (La Base), Gavino Sale (Irs) e Michele Azara (Idv) e invece hanno fatto il loro ingresso in aula, oltre a Gaia e Congiu, anche Pierfranco Zanchetta dell’Upc, ma la cui nomina oggi non è contestata da Diana e Dessena. Secondo i ricorrenti invece «quell’assegnazione è illegittima proprio per il minor numero di voti ottenuti da Gaia e Congiu nelle elezioni regionali». Nella cancelleria del Tribunale amministrativo è pendente, l’udienza sarà la prossima settimana, il ricorso presentato dal gallurese Giovanni Satta dell’Uds, che contesta invece l’elezione anche questa a tavolino di Gianni Lampis (Fdi-An) decisa dalla Giunta delle elezioni al posto di Modesto Fenu (Movimento Zona Franca) anche lui bocciato a giugno dal Consiglio di Stato per non aver raggiunto il quorum. È possibile che il 4 novembre, data dell’udienza per Satta, i giudici decidano di unificare i processi e discutere quindi anche i ricorsi presentati da Diana e Dessena. Infine, a dicembre, sarà la Corte di Cassazione a decidere sul controricorso presentato dagli esclusi Efisio Arbau, Modesto Fenu e Michele Azara, che a suo tempo avevano chiesto al Tar di sospendere il giuramento dei quattro neo consiglieri eletti al loro posto, ma quel ricorso era stato respinto. A questo punto novembre e dicembre saranno altri due mesi caldi per un Consiglio regionale ancora senza pace a venti mesi dalle elezioni.