La Nuova Sardegna

Province: 30 giorni in più per trovare una soluzione

di Umberto Aime

La nuova proroga potrebbe salvare Giunta e maggioranza dallo scontro interno Forza Italia abbandona i lavori della commissione e attacca: «Sono allo sbando»

29 ottobre 2015
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CAGLIARI. Sulla riforma degli Enti locali, la maggioranza di centrosinistra è in evidente difficoltà, troppe le divisioni interne, e con cinismo i partiti che stanno all’opposizione sono passati al contrattacco sicuri di «mettere a nudo le contraddizioni» degli avversari. Il caso politico dell’anno continua ad accendere gli animi dentro e fuori il Consiglio regionale, dentro e fuori i Municipi. Anche se la via d’uscita per chi sta al governo potrebbe essere questa: avere a disposizione un altro mese, dicembre, per far votare la riforma in aula e sfuggire così alle sanzioni per le Regioni che non dovessero rispettare le direttive della legge nazionale sugli Enti locali, la Delrio. È ancora una notizia ufficiosa ma la seconda proroga, c’è stata già quella da ottobre a fine novembre, potrebbe permettere alla maggioranza di trovare quell’accordo che oggi non c’è sulla bozza presentata dall’assessore agli Enti locali Cristiano Erriu e sul tavolo della commissione Autonomia del Consiglio regionale.

Trenta giorni in più. Lo scontro fra la giunta Pigliaru e i sindaci del Nord ha superato da settimane il livello di guardia. Sulle Città metropolitane (non solo Cagliari ma anche Sassari, la richiesta) e sulle ex Province (la Gallura vuole essere ancora autonoma) le posizioni sono sempre molto lontane. Anche se il gruppo del Pd in Consiglio regionale sembra essere uscito compatto dal vertice di martedì, è proprio nel Partito Democratico che continuano a esserci le tensioni maggiori Una situazione «ormai imbarazzante», è stato il commento dei partiti alleati ed è un primo segnale di nervosismo nella coalizione. Diversi mediatori sono impegnati nella trattativa, ma i risultati non sono ancora arrivati. Ora l’attenzione è rivolta soprattutto al vertice della prossima settimana fra lo stesso gruppo del Pd, il presidente della Regione e l’assessore Erriu: sarà decisivo. Ma nel frattempo potrebbero esserci anche incontri più riservati, come quello annunciato e non confermato per questo fine settimana fra Pigliaru e il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, che finora sono su fronti opposti.

Minoranza all’attacco. Forza Italia è il primo partito dell’opposizione ad affondare i colpi e ad approfittare della confusione altrui. Ecco qual è stato il gesto eclatante: i consiglieri Stefano Tunis e Oscar Cherchi hanno abbandonato i lavori della commissione Autonomia in cui è appena cominciata la discussione degli articoli della contesta riforma. «Non possiamo accettare – hanno scritto – il teatrino messo in piedi dal Pd, che pretende di trasformare le istituzioni regionali nel luogo in cui consumare la resa dei conti interna». Tunis è stato poco dopo ancora più diretto: «Se la Giunta non è in grado di fare chiarezza e far votare la legge dalla maggioranza, vada a casa. Se sempre la Giunta vista l’impossibilità di accontentare i feudatari del Nord, alla fine dovesse rinunciare anche alla Città metropolitana di Cagliari, farebbe meglio a togliere il disturbo per manifesta incapacità di governo». Anche per il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, «altro che madre di tutte le riforme, quella sugli Enti locali è un disastro, ma Pigliaru pensa a incontrare solo il Pd e non i sindaci».

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