La Nuova Sardegna

Città metropolitana la densità urbana

di CRISTIANO ERRIU

di CRISTIANO ERRIU La Riforma degli Enti locali è argomento di riflessione per tutte le componenti politiche e sociali. Vengono citati dati diversi, proposte metodologie ricercate a supporto dell'una...

31 ottobre 2015
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di CRISTIANO ERRIU

La Riforma degli Enti locali è argomento di riflessione per tutte le componenti politiche e sociali.

Vengono citati dati diversi, proposte metodologie ricercate a supporto dell'una o dell'altra tesi sull'organizzazione dei territori, costruiti confronti tra dati di popolazione riferibili a contesti amministrativi non sempre paragonabili fra loro. Tali rappresentazioni, pur nella loro schematicità, hanno il vantaggio di offrire una chiave di lettura unitaria delle interazioni esistenti tra differenti aree della nostra Isola.

Il Disegno di Legge di Riforma degli Enti locali è una proposta che riteniamo equilibrata, che porta a sintesi la complessità nella quale ci troviamo oggi ad operare, con le giuste considerazioni per la riorganizzazione delle funzioni spostate verso i Comuni e le Unioni di Comuni. Con una città metropolitana, pensata fra i Comuni vicini con i quali ha stretta interazione funzionale in un paesaggio urbano senza soluzione di continuità, ed altre forme di organizzazione più distribuite e reticolari, dove la dimensione rurale è più presente, diverse nella forma ma con pari dignità istituzionale, meritorie delle stesse chance per intraprendere un percorso di sviluppo. Le Province devono essere superate dai due livelli amministrativi territoriali a elezione diretta: Regione e Comuni.

Desideriamo una regione moderna, con servizi efficienti e distribuiti sul territorio, presenti con presìdi che rompano la tendenza alla concentrazione. Questa Riforma deve guardare al nuovo assetto organizzativo regionale, che trova senso compiuto anche nelle riforme della Sanità, del "Sistema Regione" e dell'Urbanistica.

Nessun territorio della Sardegna deve temere di perdere funzioni rare e preziose. L'impegno è quello di mantenere i servizi, arricchirli con il decentramento di quelli regionali.

L'intervento sulle città metropolitane, questione aperta in Italia dal 1990, nasce da un mutato contesto territoriale che vede una crescente concentrazione nelle aree urbane. Il termine "metropolitano" non è un giudizio di valore, ma una constatazione di fenomeni presenti sul territorio in misure diverse e con una diversa forma.

La qualificazione metropolitana è una caratteristica legata alla densità (il numero di abitanti rapportato alla superficie dell'insediamento), cioè al fattore che determina lo stabilirsi non soltanto delle dinamiche urbane, ma di qualunque fenomeno fisico. Già a un esame superficiale delle due aree considerate - Cagliari e la sua cintura urbana, Sassari e l'area del Nord Ovest - appare evidente la totale diversità dei fenomeni che vi insistono. Per Cagliari osserviamo un continuum di residenze, servizi e infrastrutture, con una quantità marginale di suolo non urbanizzato che supera il ristretto confine del capoluogo e una totale assenza di limiti all'interscambio di funzioni che determina lo stabilirsi di una rete metropolitana i cui nodi sono in continua relazione. Per attraversare l'area metropolitana, spesso è sufficiente servirsi di un unico mezzo pubblico, senza percepire il passaggio da un centro ur. bano al successivo.

Per Sassari, la indiscutibile qualità urbana del capoluogo si allenta non certo per uno scadimento qualitativo ma, al contrario, per aver conservato i valori originari di ruralità e il potenziale che da questo deriva. Un potenziale che andrà valorizzato e dotato di strumenti di connessione interna.

Parafrasando Albert-László Barabási, la potenza di una rete è data dalla quantità e dalla densità dei suoi nodi. Alcuni territori conservano elevati caratteri di qualità ambientale, ruralità, relazioni peculiari, modelli non necessariamente metropolitani che sarebbe sbagliato non valorizzare. Che meritano di essere oggetto di tutte quelle facilitazioni e impiego di risorse necessarie per svilupparsi e potenziarsi.

Il governo del territorio non può fondarsi sui nominalismi ma sull'indirizzo di risorse messe a frutto in base alle vocazioni.

Ad ogni corpo il suo abito, tagliato su misura, cucito con la stessa cura, con stoffe della medesima qualità, ma non necessariamente della medesima foggia.

In questa fase storica si aprono grandi opportunità per quei contesti che sappiano valorizzare le proprie specifiche relazioni di rete, le quali non sono (semplicisticamente) sempre riconducibili a un carattere metropolitano.

Sassari e il Nord Ovest, con le loro conservate relazioni con un territorio rurale ricchissimo, e Olbia e il Nord Est con il suo sistema turistico di eccellenza, hanno ottime potenzialità da sviluppare e far valere sugli scenari, al di là di questioni nominalistiche e puramente definitorie.

*assessore regionale

agli Enti Locali e Urbanistica

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