La Nuova Sardegna

Sanna batte i pugni oltre Tirreno

di Giovanni Bua
Sanna batte i pugni oltre Tirreno

Il sindaco di Sassari interviene all’assemblea Anci: non spezzettiamo il Paese

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SASSARI. Varca il Tirreno la battaglia del Nord dell’Isola per ottenere il riconoscimento di Area Metropolitana. E atterra nel cuore dell’area fiera di Torino, il Lingotto, che da due giorni ospita la XXXII assemblea nazionale dell’Anci.

A provare ad alzare la pressione su Pigliaru e soci (o magari ad allentarla, visto che il diktat sull’unica area metropolitana in Sardegna sembra avere radici lontane dall’Isola) il sindaco di Sassari Nicola Sanna, che ieri prima ha coordinato la riunione della Consulta delle Città medie e pianificazione strategica dell’ associazione dei Comuni, e poi è intervenuto nell’assemblea generale.

Due passaggi “tecnici”, anche se molto centrati sull’acceso dibattito in corso dall’altra parte del mare. Visto che il tema dell’incontro della Consulta (che Nicola Sanna presiede) era proprio il confronto tra le medie Ancona, Cuneo, Ferrara, Novara, Parma, Pesaro, Pescara, Pisa, Rimini, Sassari, Viterbo con le “metropolitane” Bologna, Firenze, Genova, Milano, Torino.

E il successivo intervento del primo cittadino sassarese nella seduta della assemblea dell’Associazione dei Comune, alla presenza del ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, è stato incentrato sul fatto che le città di diverse dimensioni, piccole, medie e grandi, «devono pensare a una forma di partenariato e di alleanza per una crescita coerente del sistema urbano Paese».

«In questo momento storico, non possiamo rischiare di spezzettare il paese in tanti territori separati che non comunicano tra loro – ha sottolineato Sanna –. La sensazione è che l’attenzione sia prevalentemente sulle città metropolitane, lasciando un pezzo del Paese in disparte. Oggi più che mai - ha chiuso - è necessario che i percorsi siano paralleli e congiunti, che si rafforzino a vicenda per costruire un sistema urbano paese integrato, forte e coerente».

Al netto della inevitabile prudenza insomma il sindaco ha lanciato un chiaro messaggio, sottolineando come: «In campo bisognerà mettere anche interventi e azioni considerate prioritarie per il territorio, di cui gli attori, città medie piccole e grandi, unioni e fusioni, indipendentemente dalla loro dimensione, comunque ancorate ad ambiti omogenei, dovranno esserne i protagonisti». Insomma Sanna è tornato sul tema su cui con maggior forza il sassarese sta puntando in questi giorni per confutare le tesi alla base della riforma Erriu: il fatto che nell’Isola le funzioni metropolitane possono essere svolte indipendentemente da un limite dimensionale demografico, che oltrettutto non si può declinare tenendo semplicemente conto della popolazione residente. E che i veri punti siano «la creazione di una governance policentrica tra aree urbane e piccoli centri e l’individuazione di ambiti omogenei nel territorio».

Una linea a cui il realtà nè l’Anci nè la stessa legge Delrio sono assolutamente ostili. Con la battaglia sarda che sembra giocarsi su altri tavoli, con confini sempre meno tecnici e sempre più prettamente politici.

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