«Servitù, indennizzi più equi»
Il deputato Capelli attacca la politica “debole” della giunta Pigliaru
TRAMATZA. «Poligoni di tiro e basi militari. Lo Stato italiano non accetterà mai di chiudere Capo Frasca, Teulada e Quirra. L'obiettivo del Centro Democratico resta la dismissione, ma nel frattempo la Sardegna deve chiedere l'equo indennizzo per l'occupazione dei territori e i vincoli allo sviluppo». La posizione del deputato del Centro democratico Roberto Capelli sulle servitù militari è molto pragmatica. L'ha ribadita ieri intervenendo alla Direzione regionale del partito convocata dal segretario Nicola Selloni a Tramatza in vista delle prossime elezioni amministrative. Secondo Capelli, i 13 milioni all'anno che lo Stato passa alla Sardegna a titolo di indennizzo devono essere moltiplicati almeno per dieci e nel pacchetto degli equi indennizzi deve rientrare anche il riconoscimento della insularità con tutto quello che ne consegue. Ed è evidente che sulla vertenza per le servitù militari, Capelli e il Centro Democratico non sono granché soddisfatti per quanto ha fatto finora il presidente della Regione Francesco Pigliaru. Ma nel mirino di Capelli, oltre a Pigliaru ieri sono finiti anche gli assessori agli Enti Locali Umberto Erriu e alla Sanità Luigi Arru. L'attacco più pesante è stato proprio per Arru. «La prima cosa da fare è mandarlo a casa», ha detto contestandogli una «gestione clientelare, approssimativa e di parte dell'assessorato e un progetto di razionalizzazione ospedaliera che non accoglierebbero neanche in Cambogia». Per quanto riguarda Erriu e la sua riforma degli enti locali le cose non è che vadano molto meglio. L'assessore al Turismo in quota Centro democratico Francesco Morandi e la consigliera regionale Anna Maria Busia hanno ricordato che l'ultima scadenza è quella del 30 novembre e che la mancata approvazione costerebbe almeno 50 milioni di euro alla Regione. Capelli la definisce una "riforma di palazzo" ma è d'accordo per una sola città metropolitana, naturalmente quella di Cagliari. Per contrappeso chiede però decentramento vero che potrebbe passare anche per una delocalizzazione degli assessorati nel territorio, per esempio Turismo a Olbia, Industria a Sassari, Ambiente a Nuoro e Agricoltura a Oristano. Per quanto riguarda le prossime amministrative Capelli ha confermato il si al centro sinistra, ma «senza la guida del PD che ci ha già guidato alle sconfitte di Porto Torres, di Nuoro e anche di Quartu» annunciando che il Centro democratico punta ad avere per compagni di viaggio il Partito dei Sardi e forse anche i Rossomori e Sel.