La Nuova Sardegna

“Bella bella sa beccesa”, tra milonga e sardità il cd di Rossella Faa

“Bella bella sa beccesa”, tra milonga e sardità il cd di Rossella Faa

La cantante “live” al Massimo di Cagliari. Al via il progetto di una casa per gli artisti della terza età

16 novembre 2015
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CAGLIARI. S'intitola "Bella Bella" il nuovo album della cantante, musicista e compositrice, nonché attrice e istrionica performer Rossella Faa, interamente autoprodotto dall'artista con il Teatro del Segno: un libro/cd, in una duplice versione, con una prima tiratura di 1400 copie e una serie speciale numerata di cento pezzi realizzati "a mano" dall'autrice, su una carta particolare, di un'inconfondibile tonalità di giallo - "la carta per incartare il pesce del Mercato di San Benedetto".

La presentazione del disco sarà in forma di concerto/spettacolo con un doppio appuntamento - mercoledì 18 e giovedì 19 novembre 2015 alle 21 al Teatro Massimo, nella Sala MiniMax - con le canzoni e i racconti di "Bella, bella, bella … sa Beccesa" tra sonorità sudamericane, in un'atmosfera da balera o da milonga, per riscoprire il fascino e i privilegi della terza età.

Sotto i riflettori Rossella Faa - moderna cantastorie - alla testa dell'affiatato ensemble formato da Giacomo Deiana alla chitarra e Nicola Cossu al contrabbasso con Stefano Sibiriu alle percussioni per un intrigante viaggio tra parole e note, impreziosito da immagini "a tema", e proposto in chiave (auto)ironica e poetica come un "antidoto alla paura d'invecchiare".

Sull'Isola dei centenari nascono le melodie di "Bella Bella" - un inno alla «libertà di poter fare, finalmente, quel che si vuole, senza curarsi delle opinioni e delle chiacchiere della gente: è il segreto che fa della vecchiaia una fase molto interessante e ricca della vita, in cui si raccolgono i frutti delle esperienze passate e delle scelte compiuta», come racconta Rossella Faa, e di "Sa Meba Pirongia" in cui il gusto acidulo e la fragranza della mela cotogna diventano metafora delle diverse stagioni dell'esistenza.

Ritratti in musica - l'immancabile "Sig. Rosa" che «at biu cosas chi nosu no poteus mancu pensai» (ha visto cose che noi non possiamo neanche immaginare) - e "Bah! Miticòi ca..." per un sogno ad occhi aperti che potrebbe diventare realtà, oltre ad un fantastico apologo sulla "Babaiecca" che si trasforma in invito alla gentilezza. Il concerto/spettacolo "Bella, bella, bella … sa Beccesa" sarà l'occasione per (ri)ascoltare le canzoni di Rossella Faa ma soprattutto per scoprire anche il libro/cd (edizioni Terra de Punt con la partecipazione di Eja TV)- già in vendita al bookshop del teatro Massimo - e per incontrare l'artista originaria di Masullas: ciascuna delle due serate si concluderà infatti nel foyer con un rinfresco offerto e organizzato dalla Cooperativa Recherche e da Semino e Coccodì e con l'estrazione del biglietto del fortunato/a che riceverà in dono una copia di "Bella Bella" fatta a mano. Una carta dall'aspetto antico, di una consistenza particolare, riconoscibile al tocco e perfino dall'odore, tante illustrazioni - tra cui l'immagine-icona della fotografa Anna Marceddu (ripresa in dettaglio sulla cover del disco) - e i testi delle canzoni in sardo campidanese, italiano e inglese, le partiture integrali (o i temi musicali nella versione ridotta) e dulcis in fundo il disco con le canzoni e tre tracce inedite - una nuova versione "cameristica" di alcuni brani, suonata con un trio d'archi.

«E’ un'edizione numerata, un po' da collezionisti, o appassionati in due formati - integrale con tutti gli spartiti e in versione più ridotta, entrambi con un prezzo speciale. – così racconta Rossella Faa – Acquistandoli si diventa sostenitori del prossimo step del progetto, a cui tengo moltissimo, sulla creazione delle case per artisti. Un'iniziativa che mira ad offrire agli artisti e agli artigiani "in pensione" la possibilità di continuare a lavorare, con laboratori di sartoria d'alta moda o di falegnameria invece di sale prove e teatri per attori, danzatori e musicisti, spazi per comporre, dipingere, scrivere e magari insegnare e condividere i propri saperi: gli anziani, le persone "grandi" come si dice in Sardegna, hanno ancora tanto da offrire alla società e sentirsi utili è il modo migliore per viversi al meglio l'età matura».

«La nostra – spiega Faa è una società a misura di ragazzini, dove si insegue il miraggio dell'eterna adolescenza. In questo modo abbiamo perduto il rispetto per gli anziani, per la loro autorità e saggezza, per l'esperienza e la conoscenza acquisita in tanti anni. Eppure tutti, prima o poi, dobbiamo fare i conti con la vecchiaia, che non è una malattia, ma solo una delle età della vita. Chiediamoci: come vorrei che fosse la mia vecchiaia? Vorrei che mi trattassero come noi, oggi, trattiamo i nostri vecchi? O vorrei qualcosa di diverso? La terza età è considerata come un giocattolo rotto: non serve più perché non produce più. Allora io vi dico: ricicliamo i giocattoli rotti, ricicliamo anche gli anziani.»

Ma in cantiere nel futuro artistico della cantante e attrice Rossella Faa ci sono anche altre iniziative, a cominciare da un cortometraggio "a tema" per diffondere l'idea delle case di riposo attive, e per divulgare un'idea della vecchiaia che «possa rompere con gli stereotipi e permetta finalmente di apprezzare il ritmo lento e il prezioso scorrere dei giorni, e il dono inestimabile di una lunga vita».

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