La Nuova Sardegna

Saremar, tre milioni per i lavoratori

Saremar, tre milioni per i lavoratori

La Regione lancia un salvagente perché i 167 dipendenti non perdano il posto. La ricetta: pensionamenti e clausola sociale

26 novembre 2015
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CAGLIARI. La Regione lancia un salvagente per non far annegare i lavoratori della Saremar. Lo fa con una delibera che stanzia oltre 3 milioni di euro e che ha visto lavorare insieme l’assessore ai Trasporti Massimo Deiana, quello al Lavoro Virginia Mura e quello alla Programmazione Raffaele Paci. «Abbiamo sottoposto all’esecutivo un provvedimento che tuteli tutte le professionalità coinvolte nell’attività gestita dalla Saremar – dice Deiana –, consapevoli delle ricadute sociali che investono le comunità interessate dal fallimento della compagnia».

I precari. Sarà creato un fondo per il biennio 2016-17 destinato sia ai lavoratori del “turno generale”, sia ai precari e ai lavoratori stagionali della Saremar.

Gli amministrativi. La Regione salva anche i dipendenti amministrativi della Saremar. «Studiamo meccanismi all’interno delle società in house della Regione. Altri 350mila euro all’anno saranno stanziati per le attività di vigilanza, monitoraggio e controllo - da affidare con procedura di evidenza pubblica - sul servizio di collegamento e per tutta la durata del contratto».

Pensionamenti. La Regione cerca anche di favorire il pensionamento dei dipendenti della Saremar che finirà il servizio il 31 marzo 2016. «L’assessorato al Lavoro, dopo una ricognizione delle situazioni previdenziali – spiega la Regione –, deciderà cosa fare. Anche in questo caso le risorse saranno recuperate dal fondo di 3,3 milioni».

La clausola sociale. Per i dipendenti resta in vigore la clausola sociale. «Sarà una tutela per tutti – ricorda Deiana – La clausola sociale è inserita nel contratto di servizio. Sarà funzionale all’aggiudicazione del bando di gara inviato il 18 novembre a Bruxelles per la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea». Deiana parla di percorso concluso e di una scelta condivisa da tutta la giunta. «È stato scongiurato il rischio che gli errori fatti dalla precedente amministrazione che hanno portato alla liquidazione di Saremar ricadessero sui lavoratori». sostengono i capigruppo del Pd, Pietro Cocco, e di Sel, Luca Pizzuto. «Nessuno rimane a terra. Tutti i lavoratori saranno tutelati e nessuno verrà lasciato solo». (l.roj)

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