La Nuova Sardegna

Lo studioso: “su tzilleri” può migliorare copiando dal pub inglese

Lo studioso: “su tzilleri” può migliorare copiando dal pub inglese

Ignazio Cabras: per salvare le zone interne dell’isola importiamo il modello dei bar anglosassoni

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CAGLIARI. Non più il solito «Bar dello Sport», quello in cui la nebbia della noia e un tappeto di birre da oltre mezzo litro riempiono anonimi stanzoni e pessimi tavolini di plastica. «Su tzilleri», può essere molto altro senza perdere nulla della tradizione. Basterebbe che prendesse ad esempio i pub delle province rurali britanniche e irlandesi. Allora sì che potrebbe diventare un sano alleato (mai dimenticarlo: bisogna saper bere sempre responsabilmente, dall’intelligente spot istituzionale) contro lo spopolamento delle zone interne.

A scriverlo, in una recente ricerca, è Ignazio Cabras, 38 anni, che dopo la laurea in Economia, a Cagliari, è emigrato nel Regno Unito e insegna alla Northumbria University di Newcastle. Dopo aver indagato sulla funzione sociale, culturale ed economica dei pub anglosassoni, Cabras ha scritto: «Hanno una funzione storica di catalizzatore e in Sardegna potrebbero essere lo stesso con i bar di paese. Fino a trasformarsi in luoghi pubblici d’aggregazione, al di là della mescita, e dunque punti di attrazione anche per i forestieri, che lì potrebbero scoprire l’anima di chi vive in quei borghi qualche volta troppo chiusi».

Secondo il ricercatore, «siamo di fronte a un modello esportabile» in Sardegna. «La mia isola – ha detto il giorno in cui ha presentato l’indagine – grazie al clima favorevole e altri oltre 135 giorni di sole all’anno, contro i 60 della Gran Bretagna, è una delle regioni migliori in cui ripetere l’esperimento di successo, come lo è quello dei pub». Una replica tutta sarda semmai arricchito dallo splendido momento vissuto dai birrifici artigianali isolani». Per replicare quando accade ogni giorno in Inghilterra e Irlanda, però, i bar devono fare un salto di qualità». Quale? «Accorpare più servizi: dall’ufficio postale alla vendita di prodotti agroalimentare, e ancora essere instancabili promotori culturali e sociali».

La ricerca di Ignazio Cabras, in Gran Bretagna, si è concentrata sui pub delle comunità sotto i tremila abitanti e ad almeno dieci muniti di auto dalle città. Per arrivare a questa conclusione: «Dove il pub è il primo punto di aggregazione, è migliorata la qualità della vita, sono aumentati i posti di lavoro soprattutto per i giovani e l’economia locale ha avuto impennata grazie alla vendita dei prodotti a chilometro zero». È questo il modello che va replicato in Sardegna, perché anche così «lo spopolamento può essere sconfitto». Ha scritto il ricercatore dopo aver lanciato anche un’altra ciambella di salvataggio, o suggerimento che di ri si voglia; «C’è da fare molto anche per quanto riguarda le norme. A differenza della Gran Bretagna, dove esistono legislazioni che favoriscono i pub rurali e le piccole birrerie, negli ultimi anni in Italia le accise sulla birra sono aumentate del 96 per cento anche a causa dei due punti in più di Iva, mentre una tassazione più leggera favorirebbe da subito diverse iniziative imprenditoriali giovanili e sarebbe un altro segnale di riscossa».

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