La Nuova Sardegna

Mura e Uras: contrastare lo spopolamento

Mura e Uras: contrastare lo spopolamento

I due parlamentari sardi scrivono al Governo: «Troppe zone a rischio, serve un intervento immediato»

29 aprile 2016
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CAGLIARI. La Regione ha liquidato ai Comuni l’ultima rata, 83 milioni, del Fondo unico del 2015. Ma la questione Enti locali non è solo una questione di soldi– è molto altro. A sostenerlo sono due parlamentari: Romina Mura, deputata del Pd, e Luciano Uras, senatore di Sel. La prima ha depositato alla Camera una mozione in cui sollecita «un immediato impegno del Governo Renzi per far fronte al fenomeno dello spopolamento». In un altro passaggio, ha puntato proprio sul caso Sardegna: «Recenti studi – scrive – hanno dimostrato come nei prossimi trenta o al massimo quarant’anni molte piccole comunità delle zone interne sono destinate a scomparire definitivamente». Per concludere: «È arrivato il momento in cui il Governo deve favorire il ripopolamento anche attraverso l’introduzione del reddito di insediamento (la deputata del Pd ha presentato una proposta di legge) come misura per incentivare la residenza in questi territori a rischio».

Nella mozione – che sarà discussa a breve alla Camera – Romina Mura ribadisce anche altri due concetti: «Siamo di fronte a Comuni dalle grandi potenzialità economiche e sociali, ma che rischiano di essere spazzati via. Poi non va dimenticato neanche che la desertificazione dei territori, allo stesso tempo, scatena problemi importanti di ordine pubblico, com’è confermato dal fenomeno purtroppo in crescita degli attentati contro gli amministratori locali».

Da un partito di maggioranza, a Roma, a uno di opposizione, Sel, sempre a Roma. Nel dibattito al Senato sul Documento economico finanziario, che per semplicità può essere definito una programmazione degli investimenti, Luciano Uras ha detto: «Manca ancora una volta un piano di lungo respiro che punti ad azzerare il divario fra Nord e Sud dell’Italia».

Secondo il senatore: «È sempre più evidenti che il Mezzogiorno viaggi a una velocità molto più lenta, ma nulla sembra muoversi per abbattere gli ostacoli in un possibile cammino verso la ripresa». Per poi citare il caso Sardegna: «Sono troppi i territori abbandonati al loro destinati e compromessi – ha continuato Uras – da troppi e svariati inquinamenti. Noi li abbiamo tutti: ambientale, militare, edilizio soprattutto sulle coste. Poi c’è l’eredità lasciata dalle miniere dismesse, O scatenato dall'attività industriale, soprattutto siderurgica, oggi abbandonata, chiusa, con vertenze aziendali che si protraggono da troppi anni».

Per Uras la soluzione è una sola: «Dobbiamo puntare su un nuovo sviluppo ecosostenibile, ma il Governo finora non vuole pensare al Mezzogiorno e tanto meno alla Sardegna».

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