La Nuova Sardegna

Sardegna al di sopra della media nazionale

Sardegna al di sopra della media nazionale

Nel resto d’Italia la media dei docenti che non hanno superato il test scritto è del 44,8 per cento

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SASSARI. Se la Sardegna piange il resto d’Italia non può certo festeggiare. I dati nazionali sono addirittura peggiori di quelli registrati nell’isola. Quando si parla dei docenti che potranno continuare a sperare nell’esito del concorso che assegnerà 63.712 cattedre è necessario dire che dei 71.448 candidati esaminati solo 32.036 potranno continuare a sperare. La media nazionale, dunque, è del 44,8 per centro, quattro punti più bassa di quella sarda che ha raggiunto il 48,7 per cento. Il totale dei candidati supera la 93mila unità e se la media dovesse essere confermata rimarranno vacanti 23 mila cattedre, praticamente una su tre.

La Sardegna è a metà classifica. Sotto ci sono regioni come l’Emilia Romagna e il Lazio ma i docenti meno preparati, perlomeno secondo la prova scritta del concorsone sono quelli lombardi: 15mila partecipanti e appena 4.624 ammessi alla prova orale. Se il 30,7 per cento degli aspiranti lombardi potrà continuare nel cammino verso il posto fisso, i friulani che invece hanno nel mirino il prossimo esame orale sono invece il 78,6 per cento: su 763 candidati ben 600 hanno superato lo scritto.

La morale è però preoccupante. Con i dati registrati fino a questo momento rimarranno vacanti 10.500 cattedre. Un’enormità.

Il motivo di un esito così disastroso ha solo due possibili spiegazioni: test troppo difficili o docenti troppo scarsi. La verità potrebbe nascondersi nel mezzo. I test svolti al computer hanno messo in appresione tanti docenti ma alcune delle risposte raccolte dal giornalista Gian Antonio Stella che racconta di docenti che si sono espressi utilizzando abbreviazioni tipiche del linguaggio degli sms o delle chat ma poco ortodosse tra le righe di un tema in cui “comunque” è diventato “cmq” o “per” che si è trasformato nell’incognita “x”.

Dubbi anche sulla difficoltà delle domande in cui spiccava una nozione geografica piuttosto semplice. Si chiedeva quale fosse la capitale della Svezia e le risposte a disposizione erano quattro: Parigi, Stoccolma, Bogotà o Madrid. Pensare che qualcuno possa essere caduto su un quesito di questo tipo non deporrebbe a favore dei docenti che, dal canto loro, hanno lamentato il poco tempo a disposizione per completare le domande e la disabitudine davanti al pc.

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