La Nuova Sardegna

Gallura e Baronia, consumi record di acqua

Le località turistiche della costa orientale hanno fatto registrare aumenti fino al 300 per cento

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SASSARI. In Sardegna, in un’estate segnata da siccità e alte temperature, i consumi d’acqua nelle località turistiche sono saliti alle stelle. La richiesta è aumentata ben oltre le previsioni, fino a un più 300 per cento, soprattutto nei centri costieri della Gallura. A Chia, per esempio, i consumi sono passati dai 4 invernali agli attuali 30 litri al secondo, a Costa Rei da 5 a 30, a Cala Gonone da 6,9 a 29,4, a Stintino da 16 a 61,1, a Villasimius da 14 a 92 litri al secondo. Ma è in Costa Smeralda, Palau, La Maddalena e Santa Teresa che la richiesta d’acqua è aumentata in modo esponenziale, con una media di 650 litri al secondo, rispetto ai 220 del periodo invernale. Abbanoa è intervenuta sul potabilizzatore dell’Agnata per renderlo più efficiente ed evitare restrizioni idriche. Impennata dei consumi anche a Siniscola (da 106,7 litri al secondo d’inverno a 143,2 ora), Castelsardo (da 22 a 48), Olbia (da 190 a 270) e Alghero (da 15 a oltre 30 litri al secondo). Consumi raddoppiati a Posada (da 15 a oltre 30 litri al secondo), con la borgata marina di San Giovanni che da sola passa da 1 a 7 litri al secondo. Nella Costa Verde (Marina di Abrus, Torre dei Corsari e Pistis) si è passati da due litri a 12 litri al secondo.

«Specialmente in agosto – dichiara l’amministratore delegato di Abbanoa, Alessandro Ramazzotti –, l’aumento delle presenze ha un forte impatto sui consumi idrici e sul funzionamento delle reti e degli impianti, depurazione e scarichi fognari primi fra tutti, soprattutto nelle zone costiere, dove uno sviluppo non programmato ha prodotto strutture del servizio idrico dimensionate per poche migliaia di abitanti e che ne devono servire dieci volte tanti. Per questo siamo impegnati a pieno ritmo con tutto il personale dislocato nei territori, mobilitando tutte le risorse disponibili per garantire un servizio adeguato».

I potabilizzatori stagionali - evidenzia Abbanoa - anche per la carenza di acqua, peraltro di pessima qualità, negli invasi della Sardegna, sono spinti oltre le loro potenzialità. È tra l’alta Baronia e la bassa Gallura che lo sforzo è stato maggiore a causa di un deficit impressionante delle infrastrutture del servizio idrico integrato (Abbanoa ha di recente appaltato il nuovo acquedotto con un investimento di 22 milioni di euro) sommato alla drastica riduzione della portata fornita dalla sorgente di Siniscola che alimenta i centri vicini. Impianti come quello di Marfili a Siniscola stanno producendo 45 litri al secondo rispetto a una potenzialità nominale che sarebbe di appena 15 litri al secondo mentre quello di potabilizzatore di Fruncu ‘e Oche 82 litri al secondo rispetto a una potenzialità nominale di 50 litri al secondo. Sovraccarico eccezione anche al potabilizzatore di Budoni centro (da una potenzialità di 50 litri si è passati a spingere il processo fino a 95 litri), e di Ottiolu (da 10 a 14). Stesso discorso per i potabilizzatori stagionali di San Teodoro, Lu Fraili (da 30 a 40) e La Runcina (da 20 a 35), e di San Giovanni a Posada (da 15 a 19). Numerosi anche gli interventi in corso, che vedono impegnati personale e squadre nei territori.

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