«In strada dopo le scosse, ho visto il terrore»
Il sassarese Italo Salvucci era in vacanza in provincia di Macerata, a pochi chilometri dall’epicentro
SASSARI. Il pavimento che trema, i muri che diventano di cartapesta, l'intonaco che si stacca e il lampadario che oscilla. La sveglia di Italo Salvucci è la stessa suonata nel centro Italia alle 3.36 del mattino di mercoledì 24 agosto. Una sveglia drammatica, un trillo mascherato da rombo che l'autotrasportatore sassarese ha sentito molto bene perché quella notte si trovava in provincia di Macerata, non troppo distante dall'epicentro del sisma che ha sconvolto le regioni del centro Italia. «Dormivo», racconta Salvucci che ha origini marchigiane e possiede una casa a Pollenza: «In momenti come questo anche le percezioni sono sfalsate e quando metti i piedi a terra provi una sensazione indescrivibile, la vibrazione si trasmette agli organi interni». Italo, poi, non è nuovo a eventi di questo tipo e forse l'esperienza che ha vissuto nel 1997, quando un altro terremoto investì Marche e Umbria, gli è servita per reagire all'istante: « può capitare che il terrore paralizzi le persone ma quando la terra trema non c'è un secondo da perdere, bisogna reagire all'istante«, spiega ancora Italo Salvucci, «chi abita ai piani alti deve evitare le scale e trovare riparo sotto gli architrave». Italo e il suo amico hanno rischiato e una volta afferrato un paio di pantaloni e il cellulare si sono precipitati nel cortile interno della casa, che nel frattempo subiva i danni delle scosse. Poi, una volta placato il primo sciame sismico, la fuga in strada per cercare il conforto dei vicini: «Ci siamo diretti verso il bar e ci abbiamo trovato tutto il paese. Erano le cinque del mattino ma sembrava mezzogiorno: erano tutti là». Dopo la paura c’è spazio solo per la disperazione e il punto d’incontro al centro di Pollenza era un ritrovo per tutti quelli che cercavano conforto dopo aver vissuto il terrore.
E per provare a mettere qualche chilometro di distanza con i ricordi, Italo e il suo amico sono partiti subito dopo: «L’idea di rientrare in casa non ci ha nemmeno sfiorato, il mio amico voleva dormire in macchina e in effetti non c’erano molte alternative. Abbiamo fatto i bagagli e ce ne siamo andati, poi ritornerò a sistemare la casa», ha concluso Italo che presto ritornerà in Sardegna con un bagaglio leggero ma con una scorta di ricordi impossibili da dimenticare. (c.z.)