La Nuova Sardegna

Rischio alluvione, invaso svuotato

Diga di Maccheronis, polemica a Siniscola. Il sindaco: «Lavori mai conclusi»

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SINISCOLA. «Oltre all’emergenza legata alla siccità, le restrizioni idriche sono la conseguenza della mancata conclusione dei lavori nella diga Maccheronis ormai quasi vuota». Il sindaco di Siniscola Gianluigi Farris prende posizione sulle ordinanze del consorzio di Bonifica che certifica che i volumi idrici disponibili dell’invaso sul Rio Posada appaiono assolutamente insufficienti per garantire l’utilizzo dell’acqua ad uso irriguo. Tra Siniscola e Posada si vive nelle ultime settimane una situazione molto critica, una tra le peggiori nell’isola. Con un paradosso: l’invaso di Maccheronis è stato parzialmente svuotato mesi fa per questioni di sicurezza legate all’incubo alluvioni.

«L’ulteriore restrizione della fornitura di acqua irrigua, aggrava la perenne situazione di crisi economica che gli agricoltori sono da tempo costretti a subire – dice il sindaco –. Le disposizioni imposte dal consorzio suonano inoltre come un campanello di allarme anche per la fornitura di acqua per uso domestico. Infatti, la diga si sta progressivamente svuotando, ponendo preoccupazioni sulle reali capacità di garantire a breve, l’erogazione. A meno che non arrivi la pioggia la situazione non lascia intravedere nel breve periodo una possibile soluzione a causa dell’inerzia della Regione, che avrebbe dovuto prevenire la situazione. A tre anni dall’alluvione, nonostante le enfatiche rassicurazioni di un intervento regionale sollecito e risolutivo per la sicurezza dell’invaso – accusa Farris – non sono stati portati a termine i lavori di completamento e le limitazioni poste in atto con lo svuotamento dell’invaso, non hanno dato la possibilità di fruire degli apporti idrici nei periodi piovosi. Oggi siamo costretti ad aspettare un intervento divino, quando invece, la definizione dei lavori per il completamento della diga, avrebbe sicuramente scongiurato ulteriori disagi ad un territorio e a una popolazione già fortemente provata. Ciò è intollerabile per noi amministratori – aggiunge il sindaco di Siniscola – non si può pensare di poter accettare passivamente questa situazione causata dalla mancanza di reali risposte della Regione. Nella perenne condizione di sfiducia e incertezza, la nostra popolazione ha bisogno di guardare al futuro con sicurezza e tranquillità, sia per continuare il lavoro nelle campagne sia nell’utilizzo dell’acqua nella vita domestica quotidiana». La speranza del primo cittadino di Siniscola è che presto la Regione intervenga «attraverso il governatore Pigliaru e gli assessori competenti, per portare finalmente a definizione gli interventi programmati che scongiurino l’aggravarsi della situazione attuale di emergenza – conclude Farris – che rischia ormai di compromettere una regolare fornitura dell’acqua ai residenti». (sergio secci)

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