Ecco le autorizzazioni per recintare Capo Ceraso
OLBIA. L’Edilizia Alta Italia ha in mano le autorizzazioni per farsi approvare il progetto di recinzione dei terreni di Capo Ceraso. È quanto emerge dalle carte che verranno depositate dalla società...
OLBIA. L’Edilizia Alta Italia ha in mano le autorizzazioni per farsi approvare il progetto di recinzione dei terreni di Capo Ceraso. È quanto emerge dalle carte che verranno depositate dalla società controllata al 100% dalla Fininvest della famiglia Berlusconi davanti al Suap (Servizio unico attività produttive) il 29 novembre, per la discussione del progetto per la costituzione di un fondo chiuso con recinzione in rete metallica, in regione Monte Muzzone. Si tratta della creazione di un fondo con recinzione in rete metallica, che appartiene al precedente progetto, tra le spiagge di Capo Ceraso e Li Cuncheddi. I consulenti tecnici dell’Edilizia Alta Italia hanno acquisito il parere del Savi, Servizio valutazione ambientale della Regione. Tecnicamente il progetto di chiusura dei terreni era stato bocciato a maggio poiché l’intervento ricade su una Zps (Zona a protezione speciale) e la norma prevede che il progetto per la recinzione debba essere preventivamente sottoposto al parere vincolante dello stesso Savi. Il parere sulla incidenza dell'intervento, secondo il Comune, andava acquisito prima della presentazione della pratica, che per questo era stata considerata improcedibile.
Ok dal savi. La società della famiglia Berlusconi si è mossa in questo senso, acquisendo il parere preventivo del Savi e presentando questa nuova richiesta. Nella pratica che sarà vagliata a novembre dal Suap si precisa anche la necessità di chiudere i terreni per salvaguardare la proprietà dal passaggio e stazionamento di pastori con le loro greggi ed evitare potenziali cause di usucapione. Il Comune di Olbia aveva fatto poi presente che contestualmente andava acquisito anche il parere del Corpo forestale e della Provincia di Sassari in merito al vincolo idrogeologico. Nel progetto sono previsti dei cancelli di accesso alla proprietà, distinti da altre aree di accesso con rete apribile da un doppio paletto. La recinzione dovrebbe avere un’altezza pari a 180 centimetri, in conformità al nuovo regolamento edilizio del Comune approvato nel 2015. Per quanto riguarda i cancelli già presenti nei terreni recintati di proprietà dell'Edilizia Alta Italia, non sono chiusi con un lucchetto per consentire il passaggio di mezzi di soccorso in caso di incendio.
Il progetto. Il progetto in questione prevede la recinzione di tre fondi, con una rete metallica, su una superficie reale totale pari a 23.470 metri quadrati (rispettivamente di 13.180, 6.800 e 3.400), che ricadono in "zone di pregio naturalistico, geomorfologico e paesaggistico (HN) entro i 300 metri dal mare del Comune di Olbia". Il progetto prevede la conservazione della viabilità carrabile (sempre superiore a 6 metri lineari) e pedonabile, con antichi sentieri sempre superiori a 3 metri.
Le reazioni. «Di fronte alla nuova istanza posso solo dire che spetterà agli Uffici comunali decidere in conformità alla legge – ha commentato Carlo Careddu, ex assessore all'Urbanistica e capogruppo del Pd in Consiglio comunale –. Vigileremo sulla esatta applicazione della legge e non saremo minimamente tolleranti verso eventuali accomodamenti e aggiustamenti sartoriali delle decisioni amministrative. Su Capo Ceraso la precedente amministrazione si è già espressa con il Piano dei litorali, nel quale ha previsto i necessari accessi al mare e il ripristino dei sentieri storici». «Su queste aree di straordinario valore naturalistico, abbiamo sempre agito nel più ampio rispetto delle normative – interviene l'ex sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli –. Mi auguro che questa amministrazione continui nel solco della precedente e i dirigenti valutino bene tutte le procedure autorizzative».