La Nuova Sardegna

assistenza sanitaria/lavoratori senza stipendio

Aias, i sindacati contro la Regione

di Silvia Sanna
Aias, i sindacati contro la Regione

Cgil, Cisl, Uil: politica assente. Arru: grande impegno da parte nostra

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CAGLIARI. Per la prima volta dopo anni di battaglie e ripetute richieste di aiuto, attaccano frontalmente la politica. Colpevole, secondo i sindacati, «di voltarsi dall’altra parte quando si parla di Aias». Cioè della vertenza che riguarda 1300 lavoratori impegnati nell’assistenza sanitaria che ricevono gli stipendi a singhiozzo, hanno un lungo elenco di arretrati e denunciano il mancato rispetto dei diritti fondamentali. I segretari regionali della Funzione pubblica di Cgil Cisl e Uil hanno scelto di illustrare il dossier Aias davanti alla sede del consiglio regionale. Hanno diffuso un documento zeppo di numeri che raccontano un rapporto complicatissimo tra i lavoratori e l’azienda della famiglia Randazzo: i 1300 dipendenti devono ricevere tre stipendi arretrati e il saldo, pari al 50 per cento, di altre sei mensilità. Davide Paderi (Cisl), Antonio Cois (Cgil) e Fulvia Murru (Uil) hanno sottolineato anche che il rinnovo del contratto nel 2011 (senza la firma dei tre sindacati principali) ha prodotto un taglio dei diritti acquisiti, come le indennità di malattia, infortunio e permessi retribuiti. Di fronte a tutto questo secondo i rappresentanti sindacali «la politica regionale ha dimostrato nel concreto il suo totale disinteresse». «L'Assessore Arru, come i suoi predecessori, ha sottoscritto impegni precisi ai quali a tutt'oggi non ha dato ancora risposta – attaccano Cois, Paderi e Murru – ha deciso di mollare al proprio destino gli oltre 1.300 dipendenti dell'Aias e della Fondazione Randazzo, per non parlare della delicatezza di un servizio sociale e assistenziale». «Chiediamo che la politica si prenda carico dei lavoratori - incalza Murru - e che la vertenza venga avocata alla presidenza della Giunta con l'intervento di Pigliaru». Secondo Cois, «la Regione deve effettuare controlli sull'erogazione del servizio, sui diritti dei lavoratori e prendere decisioni rigorose drastiche e coraggiose». «L'impressione - osserva Paderi - è che quando si parla di Aias la politica si giri dall'altra parte». E poi: «Serve un tavolo permanente con l'assessore Arru sui diversi temi aperti, se non avremo risposte nei primi giorni di novembre sarà sciopero generale». La replica dell’assessore non si è fatta attendere: «Mai come ora, nell'annosa vertenza Aias che va avanti da decenni, si è arrivati alla regolarità dei pagamenti delle fatture riconosciute da parte delle Aziende sanitarie. I sindacati mettono la Regione che paga, anche attraverso al ricorso dell'art. 1676 del codice civile, sullo stesso piano del datore di lavoro che non paga», dice Luigi Arru. Che aggiunge: «Spiace che gli sforzi fatti per far ottenere il pagamento regolare degli stipendi ai lavoratori, venga così sminuito da chi quei lavoratori rappresenta. Non riconoscere le concrete iniziative portate avanti dall'assessorato in questi anni nella vertenza Aias, certificate anche dalla Prefettura, potrebbe far credere che qualcuno sia più interessato a legittimazioni personali che alla concreta soluzione dei problemi dei lavoratori».

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