Debito pubblico, meno 300 milioni
La Regione annuncia i risparmi grazie a un giro di mutui. Fi replica: non è vero
CAGLIARI. Il debito pubblico della Regione e quindi dei sardi è sceso da un miliardo e 400 milioni del 2014 a un miliardo e 100 milioni quest’anno. Il risparmio di 300 milioni in ventiquattro mesi è stato certificato dalla Giunta regionale con un comunicato e il via libera a due delibere proposte dall’assessore al Bilancio Raffaele Paci. Il risparmio è stato possibile – si legge nella nota «grazie all'estinzione anticipata di alcuni mutui e all’accensione di uno nuovo, a tassi d’interesse molto bassi, con la Cassa depositi e prestiti». Tra l’altro il nuovo mutuo sarà «a tiraggio», cioè – scrive la Regione – «sarà utilizzato solo se necessario e comunque servirà per pagare i vecchi debiti con i Comuni e le imprese ricevuti in eredità dalle precedenti legislature». Per la riduzione dell'indebitamento, la Regione ha utilizzato una quota delle riserve erariali. Sono 200 milioni che il Governo non potrà più tenere per sè dopo la riforma, a maggio, delle norme sui trasferimenti finanziari fra lo Stato e la Regione. «È stata un'operazione molto vantaggiosa – è il commento dell’assessore Paci – perché siamo riusciti a liberarci da debiti che avevano tassi d'interesse molto elevati e allo stesso tempo abbiamo ridotto parte del capitale dei mutui che ancora paghiamo». Invece il nuovo mutuo da 500 milioni, autorizzato con la Finanziaria 2015, servirà a ridurre ancora il peso di vecchi debiti sul bilancio della Regione. «Abbiamo trovato – sottolinea Paci – 2,7 miliardi da pagare e solo nel 2016 siamo riusciti a liquidare quasi 200 milioni e 773 milioni dall'inizio della legislatura. Ora l'impegno è cancellare altri vecchi debiti entro la fine dell'anno e lo potremo fare perché finalmente siamo riusciti a mettere in ordine i conti e a dare ossigeno alle amministrazioni locali e alle imprese, da anni in attesa dei pagamenti». Una ricostruzione però contestata da Forza Italia: «Basta con le bufale, la Giunta indebita, per la seconda volta in due anni, i sardi per nascondere la propria incapacità, i buchi attuali e anche che non ci sono le nuove risorse annunciate in arrivo dallo Stato».