La Nuova Sardegna

Enti locali, De Vincenti ai ferri corti con Pili

Il deputato: «Una sentenza del Tar dà ragione ai Comuni». La replica: «L’onorevole è disinformato»

21 febbraio 2017
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CAGLIARI. Prima sottosegretario, quando alla presidenza c’era Renzi, ora ministro con Gentiloni a Palazzo Chigi. Claudio De Vincenti è un po’ la memoria del centrosinistra al governo nazionale. Della Sardegna s’è occupato sempre molto in ognuna delle due stagioni Delle vertenze industriali, dall’Alcoa all’Eurallumina, sa tutto, di quelle finanziarie anche. Così sulle prime fa sapere che «siamo a buon punto» e ad esempio per l’Eurallumina – ha incontrato i sindacati – «la strada è in discesa». Sulle altre è ben informato. Così quando le agenzia rilanciano un comunicato del deputato Mauro Pili di Unidos su una sentenza del Tar che ha annullato 300 milioni di tagli nei trasferimenti agli Enti locali sardi, la reazione del ministro è dura. «Mi dispiace che l’onorevole, come spesso gli accade, sia disinformato. Si tratta di tagli che risalgono al governo Monti, perché nelle sue tre Leggi di stabilità quello Renzi mai l’ha fatto. Anzi, abbiamo restituito qualcosa, anche se mi rendo conto che i sindaci subiscano ancora troppi vincoli nella spesa». Per aggiungere: «Sulle partite finanziare regionali c’è una trattativa aperta e tutti dobbiamo essere fiduciosi sulla possibilità di trovare un punto d’incontro». Sugli Enti locali e la sentenza del Tar Pili ha replicato con uguale durezza: «Da sempre i vari governi sono abituati all’imbroglio politico, ma ogni volta rimaniamo sconcertati quando un ministro o l’altro arrivano a negare la realtà». Però la decisione dei giudici amministrativi – secondo la lettura della Regione – «davvero non ha nulla a che fare con i tagli ai Comuni ma è sui tempi del fondo di solidarietà nazionale». Nell’attesa di capire chi dei tre abbia interpretato male o bene la sentenza oggetto della disputa, il centrodestra – così come nel giorno della visita di Gentiloni – non è rimasto a guardare. «Assistiamo, in questi giorni, – scrive Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia – all’ennesima sfilata. Continua il giochetto di far passare soldi vecchi e soldi immaginari come milioni nuovi, mentre il governo ha scippato finora due miliardi alla Sardegna». Con l’inevitabile stoccata verso Pigliaru, il suo nemico numero uno: «È assurdo che dopo tre anni il presidente della Regione si lasci andare al trionfalismo dopo una semplice riunione tecnica». Per l’eurodeputato Salvatore Cicu, Forza Italia, «Palazzo Chigi continua a non parlare di assi strategici e soprattutto sfugge al problema dei problemi: riconoscere la condizione d’insularità alla Sardegna e far sì che anche l’Unione Europea faccia lo stesso. Il resto sono solo promesse o comunque tentativi per far passare come concessioni quelli che sono invece diritti acquisiti». Ancora più spiccio nel commento è stato Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale: «Dopo la doppia visita, in tre giorni, del presidente Gentiloni e del ministro De Vincenti, i sardi hanno capito che è partita la lunga volta della campagna elettorale del Pd, per il resto purtroppo non c’è davvero nulla di nuovo all’orizzonte». (ua)

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