La Nuova Sardegna

vertenza Aias

I senatori sardi con i dipendenti

Uras: «Mi unisco allo sciopero della fame». Serra: «Inaccettabile»

31 marzo 2017
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SASSARI. «Anche tra i lavoratori in difficoltà ci sono quelli che fanno notizia e quelli dimenticati dalla stampa. I dipendenti sardi dell’Aias, che in questi giorni stanno facendo lo sciopero della fame, perché da nove mesi non ricevono lo stipendio, fanno parte della seconda categoria». Lo denuncia il senatore Luciano Uras che, oltre ad aver presentato un’interrogazione ai ministri del lavoro e della Salute, ha scritto al ministro della Salute, Lorenzin, e al Presidente della Regione, Pigliaru, per chiedere un intervento. «C’è un silenzio assordante, come se fosse solo un 'affare sardo', eppure da mesi decine di famiglie sono in ginocchio. Questi lavoratori hanno il diritto alla visibilità e io farò qualsiasi cosa affinché questo accada e sto pensando di unirmi a loro» conclude Uras.

«Il governo intervenga per chiarire la vicenda che vede al centro l’Aias affinché venga tutelato il diritto dei lavoratori a percepire la giusta retribuzione e il diritto alla salute dei pazienti». Lo chiede la senatrice M5s Manuela Serra in un’interrogazione ai ministri del Lavoro, Giuliano Poletti, e dell’Interno, Marco Minniti. «Non è accettabile – spiega Manuela Serra – che un ente che amministra risorse pubbliche non sia in grado di dare risposte chiarimenti ai propri dipendenti e si limiti a comminare loro sanzioni disciplinari. «Per questo – continua la senatrice – abbiamo chiesto al governo di intervenire per chiarire la situazione e accertare se dalle azioni intraprese dall’Aias e dalla fondazione Stefania Randazzo, possano ritenersi sussistenti condotte antisindacali e in violazione del diritto di sciopero dei lavoratori».

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