Migranti in casa, infuria la polemica
L'obbiettivo dichiarato di ridurre la concentrazione dei profughi nelle grandi strutture a favore di un'accoglienza diffusa comune per comune incontra il favore di alcuni sindaci e associazioni ma inasprisce il dibattito politico
SASSARI. La richiesta senza troppe possibilità di appello affinché ciascun comune dell'isola in proporzione faccia la sua parte nell'accoglienza ai migranti spacca di netto in due il dibattito fortissimo sia tra i partiti sia soprattutto fra la popolazione.
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Nessuno, neppure coloro che affermano la necessità di generare formedi accoglienza per i profughi, è favorevole ai centri dove si creano grandi concentrazioni di persone con diverse esigenze difficili da gestire soprattutto sul fronte dell'integrazione con la popolazione residente.
Ma il punto è che per evitare l'allestimento di questi centri è necessario che il comune partecipi ai bandi Sprar, la microaccoglienza, e se diversi sindaci si sono aperti a questa possibilità, le opposizioni danno filo da torcere.
I minori sono un tema ancora più delicato perché spesso ormai sono soli e c'è urgenza di creare per loro un sistema attento e confortevole. Vari comuni stanno varando i bandi per avere un elenco di famiglie pronte a ospitarli
Intanto, in previsione di nuovi arrivi, è già emergenza perché le strutture sono tutte al completo
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