La Nuova Sardegna

Urbanistica, Erriu accelera «Per l’isola è una priorità» 

di Stefano Ambu
Urbanistica, Erriu accelera «Per l’isola è una priorità» 

La legge entro un mese in commissione, a settembre l’esame in aula Interpretazione delle norme complesse: gli edili suggeriscono un osservatorio 

16 giugno 2017
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CAGLIARI. Legge urbanistica in commissione, tutti l'aspettano. Anche al varco. Perché la coperta- tra questione cubature e veti- sembra sempre troppo corta. Da una parte la tirano dalla loro parte gli ambientalisti perché temono che possa aprire la strada al consumo del territorio. Dall'altra c'è la posizione di chi ha paura che, soprattutto sulle coste in chiave turismo, non si possa più toccare nulla. Il ddl è lì, sta per arrivare. Lo stesso assessore dell'Urbanistica Cristiano Erriu a ha espresso l'auspicio che ci possa essere un'accelerazione: «Mi auguro che il Consiglio la consideri una priorità». Nell’attesa, le questioni si fanno sempre più tecniche. La nuova incognita, riguarda le interpretazioni. Perché molto è demandato alla valutazione degli enti locali. La proposta che è emersa durante il convegno di Confapi Aniem (gli edili dell'associazione) girata alla Regione - presente lo stesso Erriu- è quella di un Osservatorio tecnico, sulla base di esperienze già collaudate in alcuni comuni sardi. Si tratta- per ora resta un'idea lanciata da Confapi Aniem e Rete delle professioni- di un organismo che possa raccogliere le istanze dei casi critici sul versante urbanistico, segnalati da cittadini, imprenditori e professionisti, e che necessitano di un'interpretazione condivisa e univoca sulle regole del gioco. Che poi gioco non è perché di mezzo ci sono anche investimenti e posti di lavoro. «Una costruzione dal basso - spiega Gaetano Nastasi, presidente ordine ingegneri di Cagliari e rappresentante della rete delle professioni – per far sì che la legge diventi uno strumento costruito per chi opera sul territorio». Erriu però difende la chiarezza del disegno di legge: «I chiarimenti interpretativi sono una parte importante dei processi amministrativi per cui l'interpretazione deve provenire dallo stesso organo che esprime una volontà giuridica – spiega l'esponente della Giunta Pigliaru – l'interpretazione di un atto amministrativo non può essere affidata a soggetti esterni che possono dare, invece, un parere. Il tema posto però è fondato: occorre trovare una risposta al problema della complicazione dei procedimenti e dei tempi lunghi di risposta della pubblica amministrazione. Ecco perché la legge proposta è una norma completa, organica con oltre 100 articoli e che affronta anche i singoli procedimenti e i dubbi che altrimenti verrebbero lasciati all'interpretazione».

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