La Nuova Sardegna

L’ex di Eto’o: mia figlia chiede di lui 

L’ex di Eto’o: mia figlia chiede di lui 

La donna di Iglesias contro il calciatore ex Inter: ci deve ancora 600mila euro

28 giugno 2017
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CAGLIARI. Un rapporto ancora difficile per Samuel Eto’o con Anna Barranca, di Iglesias. La donna si rivolge ai media e chiede una cifra di 600mila euro. Soldi dovuti per il mantenimento della figlia che il calciatore ha avuto con la donna 15 anni fa. La donna parla di difficoltà economiche «perché non ci sono più i soldi che dovrebbero esserci» (c'è in ballo una querela per l'assegno di mantenimento). E forte preoccupazione per la bambina, ormai una ragazzina. Preoccupazione per quello che in una certificazione psicologico-clinica, allegata alla documentazione in tribunale, è definita come «profondo stato di sofferenza patita nella vita relazionale affettiva caratterizzata dall'assenza paterna».

Anna Barranca, originaria di Iglesias lancia l'sos. «La nostra vita è in difficoltà», spiega davanti al legale e alla consulente-terapeuta della figlia. È questo il nuovo capitolo della storia del gigante dello sport, anche ambasciatore Unicef, e della bambina. Il padre è Samuel Eto’o, attaccante del Barcellona, dell'Inter, ora in Turchia con l'Antalyaspor. La ragazzina è la figlia nata 15 anni fa dalla relazione tra il campione e Anna Barranca, quando il calciatore militava nel Maiorca e lei lavorava in Spagna. L'ultimo atto della lunga vicenda è la conclusione delle indagini preliminari dopo la querela presentata al Tribunale di Cagliari in seguito – spiega l'avvocato della donna – al mancato pagamento dell'assegno di mantenimento da parte del calciatore. Fissato nel 2005 in 10mila euro. Allora il tribunale aveva condannato Eto’o a pagare anche gli arretrati per una cifra intorno ai 450mila euro. E ora siamo arrivati a una cifra di circa 600mila euro. «La nostra vita – ribadisce – è in difficoltà. Possiamo dire economica. Sono andata nel nord Italia per cercare un'opportunità di vita migliore per noi due, per cercare di lavorare al meglio visto che in Sardegna ci sono mille problemi». Emigrata per forza, ma anche al nord il lavoro è instabile, «mai continuativo, spesso occasionale».

E allora ecco la possibile via di uscita: «Vorrei cercare di trovare una soluzione il più possibile pacifica, un accordo pacifico per trovare un equilibrio esistenziale per noi». Rapporti tra figlia e Eto’o inesistenti. Eppure un incontro potrebbe essere utile a rasserenare la ragazzina. Che «desidera da sempre incontrare il padre che teme e vede allo stesso tempo come figura minacciosa». «Mia figlia nutre una grande ammirazione per il padre – spiega la mamma Anna – io non ho mai fomentato sentimenti negativi: la possibile relazione padre-figlia è sempre aperta. Io voglio rispettare anche i sentimenti di Samuel Eto’o: se lui non ha piacere di incontrare me, io lo rispetto. Ci sono degli accompagnatori che di volta in volta danno la possibilità di fare la visita: sono disponibilissima».

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