Fondo sociale, l’Ue promuove l’isola
La spesa certificata della Sardegna è di 8,4 milioni, saranno 15 entro fine anno
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CAGLIARI. La Sardegna ha fatto quello che doveva fare: spendere, nei tempi giusti, il primo blocco del Fondo sociale europeo 2014-2020 che l’è stato assegnato da Bruxelles. In tutto sono 444,8 milioni. Al 31 maggio ha investito 20 milioni anche se riguardano l'annualità 2014. Finora la spesa certificata e controfirmata dall’Europa è stata di 8,4 milioni ed è la metà dell’obiettivo previsto e che ormai è a portata di mano: mancano ancora sei mesi, e la Sardegna dovrebbe arrivare con facilità ed entro dicembre ai 15 milioni imposti da Bruxelles. Nel 2018, l’anno di riferimento in quel caso diventerà il 2015, la soglia sarà molto più alta: 65 milioni ma c’è comunque ottimismo. È questa, in estrema sintesi, la pagella che il Comitato di Sorveglianza del Piano operativo regionale 2014-2020 – organismo di cui fanno parte Commissione europea, ministeri, Regione e partenariato economico e sociale – ha dato alla Sardegna. Di fatto è stata una promozione perché «l'efficacia e la qualità della spesa sono a buon punto e nel rispetto della media». Nel dettaglio sull'asse occupazione la Regione ha programmato 171.248.000 euro, impegnato 36.112.265 e speso 6.648.669. Per l'inclusione sociale sono stati programmati 88 milioni e 960mila, impegnati 303mila e spesi 291mila. Per l'asse istruzione e formazione 156 milioni sono stati programmati, 64 impegnati e spesi 6.165.584. Per l'asse «capacità istituzionale» i programmati sono 15,5 milioni, impegnati 3.216.156 e spesi 20.727. Per l'assistenza tecnica le risorse programmate ammontano a 13 milioni, impegnate 2.375.560 e spese 1.733.336. «Siamo soddisfatti di aver superato il controllo. Col Fondo Fse abbiamo dato e continueremo a dare risposte ai cittadini in difficoltà sul fronte del lavoro, dell'inclusione sociale e dell'istruzione – ha detto il governatore Francesco Pigliaru – È solo una prima tappa, ora dobbiamo accelerare la spesa». La verifica è andata bene, ha aggiunto l’assessora al lavoro Virginia Mura: «Superate alcune difficoltà, abbiamo preso il ritmo giusto. Oltre alle valutazioni tecniche, portiamo a casa anche alcuni suggerimenti importanti per essere più veloci nella seconda annualità del Programma».