La Nuova Sardegna

Salvataggio, pace fatta tra bagnini e Regione 

di Claudio Zoccheddu
Salvataggio, pace fatta tra bagnini e Regione 

Approvata l’integrazione richiesta dalle associazioni di volontariato: «Ma siamo in grande ritardo»

02 luglio 2017
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SASSARI. Le spiagge dell’isola sono più sicure. Dopo un lungo periodo di incertezza, in cui le associazioni di volontari che curano il salvamento a mare e i Comuni avevano più volte bussato alle porte della Regione, è stata approvata dal Consiglio regionale una delibera che mette tutti d’accordo sulle questioni economiche che avevano congelato le attività delle associazioni e messo in discussione le capacità di finanziarie dei Comuni.

La delibera. Di fatto la delibera numero 31 del 27 giugno è un’integrazione di quella, la numero 23 del 9 maggio, che aveva materializzato le paure di chi immaginava un’estate senza bagnini, perlomeno nelle spiagge libere. Infatti, a maggio erano stati bloccati i rimborsi destinati alle associazioni che, invece, si sarebbero dovute rivalere sui Comuni per ottenere il saldo del lavoro svolto durante il 2016. Adesso per la sezione “voci di spesa ammissibili” è arrivata un’integrazione che ha avvicinato le parti. Tra le spese per cui è previsto un contributo regionale figurano gli investimenti per “l’acquisto e il rinnovo delle attrezzature” che diventa un compito da svolgere per i Comuni o per le stesse associazioni che però potranno inserire le imbarcazioni di soccorso, le torrette di avvistamento, i salvagente, le sagole, i segnalatori, i presidi medici e tutti gli accessori che possono ritornare utili alla vigilanza delle spiagge. Nell’integrazione approvata pochi giorni fa c’è spazio per i lavori di manutenzione o ripristino delle attrezzature in comodato d’uso ma soprattutto per i “costi del personale abilitato”. Ovvero, i bagnini che, in caso di gestione comunale, dovranno essere assunti a tempo determinato mentre nella gestione delle associazioni dovranno essere assunti purché rappresentino una quota minoritaria rispetto ai soci volontari che, invece, potranno essere rimborsati seguendo il decreto del Presidente della Repubblica numero 124 del 2001.

Le associazioni. «Questa delibera viene incontro alle esigenze dei volontari – spiega Claudio Rosu, presidente del Coordinamento delle associazioni del mare – ma non si tratta di un caso. Infatti, abbiamo collaborato con la Regione nella ricerca delle formule che potessero soddisfare le nostre esigenze e quelle dei Comuni costieri». Dopo la tempesta – i bagnini avevano deciso di incrociare le braccia se la Regione non avesse soddisfatto le loro richieste – è arrivata la quiete: «L’unico problema – continua Rosu – è il ritardo con cui è arrivata la delibera. Purtroppo per alcuni comuni non sarà facile predisporre il servizio in tempi brevi e mi riferisco a litorali estesi come quelli nei comuni di Sorso e Orosei, dove purtroppo è recentemente annegato un bagnante. A Sorso hanno pubblicato tre bandi per l’affidamento del servizio ma sono sempre andati deserti proprio per colpa dell’incertezza che regnava attorno ai rimborsi. Intanto, noi abbiamo ispezionato la costa di Orosei per trovare i punti critici in cui sistemare le nostre postazioni in modo da farci trovare pronti».

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