I pastori confermano la marcia di protesta
Felice Floris, leader di Mps: «Per ora solo annunci, Pigliaru dica se i soldi promessi ci sono ancora»
26 ottobre 2017
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CAGLIARI. Il fiume di soldi annunciato a più riprese dall’assessorato all’agricoltura a favore del settore ovicaprino sembra non placare la rabbia dei pastori. Nonostante le rassicurazioni della Regione e lo sblocco di 38 milioni di pagamenti sulla domanda unica, che fa seguito allo stanziamento di 45 milioni avvenuto in tempi da record, i pastori mantengono la mobilitazione prevista per il 31 ottobre a Cagliari.
Si svolgerà quindi come previsto la nuova protesta di piazza che nasce dal grido d'allarme delle campagne, lanciato dal Movimento pastori sardi (Mps). Che non vuole essere sola a marciare contro la Regione e ieri ha mandato un appello anche agli altri settori dell'agricoltura affinché aderiscano alla manifestazione. «Siamo stufi di queste dichiarazioni sulle risorse – attacca il leader del Movimento Felice Floris –, ieri 38 milioni, tre mesi fa erano 28: sono sempre gli stessi. Basta con queste comunicazioni shock che servono solo a dire al cittadino che si sta facendo qualcosa».
Si pensava che dopo le notizie sugli aiuti ai pastori, sicuramente rilevanti, l’idea della protesta sarebbe rientrata. Invece martedì i trattori saranno nuovamente sotto le finestre della politica. Ma perchè? «Il Parlamento regionale – spiega Felice Floris – in quaranta giorni ha licenziato una legge per dare 45 milioni ai pastori e dopo sessanta giorni ancora niente. Avevamo chiesto di avere il buono mangimi e di far gestire tutta la partita ai Comuni, invece no, li hanno voluti gestire loro e ora viene richiesto ai pastori in difficoltà di essere in regola con i pagamenti Inps, un controsenso. A questo punto vogliamo che Pigliaru ci dica che queste risorse ci sono ancora».
A nulla è servito da parte dell’assessore Pier Luigi Caria spiegare nei giorni scorsi che la Regione non può nulla per cambiare una procedura legata alla legge e che prevede dei controlli da parte di Inps sugli aiuti in modo da identificare tra i richiedenti coloro che non hanno ottemperato agli obblighi previdenziali (tra l’altro sarebbero una percentuale piuttosto bassa) e decurtare quanto dovuto.
Altra questione riguarda le fatture sulla produzione del latte da presentare per accedere al pacchetto di 45 milioni per far fronte a siccità e crisi del prezzo del latte. «Se un pastore ha deciso di non conferire il prodotto nella filiera della trasformazione, di differenziare e vendere il formaggio nell'ambito familiare e delle conoscenze, ora viene penalizzato – denuncia il leader del Mps – perché non può documentare il latte che ha prodotto. È un altro nonsenso». L’assessorato l’aveva presentata come una importante novità, dato che la Sardegna non conosce le reali quantità di latte prodotte: in questo modo si vuole evitare che il mercato ne approfitti per giocare sui prezzi, a danno soprattutto dei pastori. (a.palm.)
Si svolgerà quindi come previsto la nuova protesta di piazza che nasce dal grido d'allarme delle campagne, lanciato dal Movimento pastori sardi (Mps). Che non vuole essere sola a marciare contro la Regione e ieri ha mandato un appello anche agli altri settori dell'agricoltura affinché aderiscano alla manifestazione. «Siamo stufi di queste dichiarazioni sulle risorse – attacca il leader del Movimento Felice Floris –, ieri 38 milioni, tre mesi fa erano 28: sono sempre gli stessi. Basta con queste comunicazioni shock che servono solo a dire al cittadino che si sta facendo qualcosa».
Si pensava che dopo le notizie sugli aiuti ai pastori, sicuramente rilevanti, l’idea della protesta sarebbe rientrata. Invece martedì i trattori saranno nuovamente sotto le finestre della politica. Ma perchè? «Il Parlamento regionale – spiega Felice Floris – in quaranta giorni ha licenziato una legge per dare 45 milioni ai pastori e dopo sessanta giorni ancora niente. Avevamo chiesto di avere il buono mangimi e di far gestire tutta la partita ai Comuni, invece no, li hanno voluti gestire loro e ora viene richiesto ai pastori in difficoltà di essere in regola con i pagamenti Inps, un controsenso. A questo punto vogliamo che Pigliaru ci dica che queste risorse ci sono ancora».
A nulla è servito da parte dell’assessore Pier Luigi Caria spiegare nei giorni scorsi che la Regione non può nulla per cambiare una procedura legata alla legge e che prevede dei controlli da parte di Inps sugli aiuti in modo da identificare tra i richiedenti coloro che non hanno ottemperato agli obblighi previdenziali (tra l’altro sarebbero una percentuale piuttosto bassa) e decurtare quanto dovuto.
Altra questione riguarda le fatture sulla produzione del latte da presentare per accedere al pacchetto di 45 milioni per far fronte a siccità e crisi del prezzo del latte. «Se un pastore ha deciso di non conferire il prodotto nella filiera della trasformazione, di differenziare e vendere il formaggio nell'ambito familiare e delle conoscenze, ora viene penalizzato – denuncia il leader del Mps – perché non può documentare il latte che ha prodotto. È un altro nonsenso». L’assessorato l’aveva presentata come una importante novità, dato che la Sardegna non conosce le reali quantità di latte prodotte: in questo modo si vuole evitare che il mercato ne approfitti per giocare sui prezzi, a danno soprattutto dei pastori. (a.palm.)