La Nuova Sardegna

Siddi: «Radio e tv prevedano il sardo»

Le produzioni radiofoniche e televisive della Rai devono prevedere anche contenuti in sardo. Franco Siddi, membro del Cda Rai, annuncia che «se non saranno esplicitati, nel contratto di servizio,...

21 novembre 2017
2 MINUTI DI LETTURA





Le produzioni radiofoniche e televisive della Rai devono prevedere anche contenuti in sardo. Franco Siddi, membro del Cda Rai, annuncia che «se non saranno esplicitati, nel contratto di servizio, obblighi e oneri in tal senso, ci sarà un inaccettabile disallineamento con i vincoli della concessione decennale del servizio pubblico. E io non potrò dare certo il mio assenso nel Cda, da sardo e anche perché ci starebbe una violazione degli obblighi stabiliti con decreto». Siddi afferma di essersi già astenuto «allo scopo di richiedere una correzione in itinere, sulla proposta contenuta nel testo arrivato alla commissione parlamentare di vigilanza, anche perché il richiamo al sardo manca». E ciò – spiega – nonostante obblighi molto chiari affianchino produzioni e distribuzione di contenuti in sardo ad altre cinque lingue locali (sloveno e friulano in Friuli Venezia Giulia, ladino e tedesco in Trentino Alto Adige, francese in Valle d’Aosta), per le quali già esistevano specifiche convenzioni e oneri a carico dello Stato. Per Siddi «il tempo e le occasioni per riallineare contratto di servizio e convenzione ci sono. La commissione di vigilanza deve dare il suo parere, Sardegna e Parlamento (ieri un’interpellanza del senatore Uras, ndc) possono far sentire le ragioni della lingua e della cultura sarda, i negoziatori di Rai e Governo hanno la possibilità di licenziare un testo migliorato e puntuale su alcuni altri punti decisivi per il progetto industriale ed editoriale del servizio pubblico».

La classifica

Parlamentari “assenteisti”, nella top 15 ci sono i sardi Meloni, Licheri e Cappellacci

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative