La Nuova Sardegna

I giudici contro Abbanoa: via libera alla class action

di Silvia Sanna
I giudici contro Abbanoa: via libera alla class action

Il tribunale di Cagliari accoglie la richiesta di Unidos: illegittimi i conguagli La società idrica impugna l’ordinanza: «La materia è di competenza del Tar»

02 dicembre 2017
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CAGLIARI. Mauro Pili rischia di mandare ko Abbanoa. Il tribunale di Cagliari ha ammesso la richiesta di class action contro la società di gestione dell’acqua sui conguagli dei consumi idrici del periodo 2005-2011. Un’azione legale promossa da Unidos insieme a decine di cittadini. «Si tratta di una vittoria storica – esulta il leader del movimento Mauro Pili – perché riguarda 750mila sardi e vale oltre 120 milioni di euro. È la prima grande class action in Sardegna». L’ex presidente della Regione ha illustrato in una conferenza le motivazioni della decisione del tribunale. «L’ammissione della richiesta della class action è supportata da valutazioni nel merito – ha affermato Pili –. Innanzitutto, Abbanoa non aveva il potere di chiedere quanto richiesto. E qualora lo avesse avuto le modalità messe in campo per chiedere questi conguagli erano totalmente sbagliate. Infine, le somme richieste erano prescritte, e dunque non dovute. La decisione del tribunale si basa su questi tre pilastri». In questa battaglia contro il gigante Abbanoa il deputato rimarca di essere stato da solo, lui e il suo movimento. «Nessuna altra forza politica, né di maggioranza né di opposizione ha voluto agire su questo fronte». Pili e gli avvocati Stefano e Roberta Ballero hanno poi spiegato termini e modalità di adesione all’azione legale collettiva. Gli interessati hanno tempo fino a maggio. Di qui l’appello del parlamentare ai 377 Comuni sardi ad aprire uno sportello ad hoc per raccogliere le adesioni.

Abbanoa è costretta a incassare, ma annuncia che impugnerà la decisione e si dice fiduciosa sul ribaltamento in appello. «Quello di oggi è un altro passaggio contraddittorio delle alterne vicende che riguardano le class action – si legge in una nota della società –. Così come in passato la Corte d’Appello ha ribaltato i giudizi di ammissibilità emessi dal tribunale di primo grado, così oggi abbiamo buoni motivi per credere che verrà accolto il reclamo contro l’ordinanza del Tribunale di Cagliari». Per la società di gestione del sistema idrico «il giudizio di ammissibilità è viziato da un grave difetto di giurisdizione dato che, trattandosi della doverosa applicazione di provvedimenti normativi, la materia è di competenza del giudice amministrativo e non del giudice civile». Abbanoa, inoltre, ribadisce la manifesta infondatezza della domanda di ammissibilità visto che ritiene di avere agito «nella rigorosa applicazione delle norme e degli atti regolamentari di settore». A sostegno della posizione della società nel reclamo interverrà anche Utilitalia, la federazione che riunisce 500 imprese italiane dei servizi idrici, energetici e ambientali, «evidenziando la correttezza della applicazione dei conguagli regolatori e la loro portata nazionale. Abbanoa ha proceduto alla fatturazione del conguaglio nel rispetto delle normative vigenti come hanno fatto i gestori in tutta Italia». (al.pi.)

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