Il capo dei vigili si difende dal gip: in spiaggia per lavoro
di Serena Lullia
Andrea Becciu è stato sospeso per truffa e abuso d’ufficio L’avvocato Vacca: nessuna assenza, operava in borghese
24 dicembre 2017
3 MINUTI DI LETTURA
ARZACHENA. Ha risposto a tutte le domande del gip con la serenità di chi è certo di aver fatto sempre bene il suo lavoro. Il comandante della polizia locale di Arzachena, Andrea Becciu, accusato di truffa, falso, abuso d’ufficio e peculato, ha raccontato come il lavoro da numero uno dei vigili non sia sempre dietro una scrivania. Ma anche sul campo, in strada e in spiaggia, spesso in operazioni in borghese. Ore di servizio che la matematica del cartellino conteggia come assenze dal posto di lavoro. L’avvocato Elias Vacca, che con il collega Danilo Mattana assiste Becciu, ha chiesto la revoca della misura cautelare dell’obbligo di firma. Dal punto di vista amministrativo il comandante è stato sospeso.
Assente giustificato. L’accusa mossa dalla Procura di Tempio a Becciu, sulla base delle indagini della Guardia di finanza, è di essere stato assente dal lavoro pur avendo timbrato il cartellino. Tra il 15 agosto e il 24 ottobre i finanzieri avrebbero accertato 27 assenze. «Certi giorni Becciu, oltre a svolgere le sei ore in ufficio, rientrava al lavoro nel pomeriggio ma non restava al comando – dice l’avvocato Vacca –. Controllava il territorio. Se il 16 agosto il comandante dei vigili di un qualsiasi comune è in ufficio e non a verificare viabilità o situazione delle spiagge dovrebbe essere cacciato. Becciu da un lato è sereno. Sa che può provare di non avere imbrogliato nessuno. Dall’altro è molto adirato. Quando nascono indagini di questo tipo si percepisce che, a meno che uno non sia un assenteista sistematico, e non è questo il caso, c’è qualcosa che non va nell’ambiente di lavoro. Becciu ha fatto molte più ore di quelle che gli sono state pagate. Centinaia e centinaia per le quali non mai chiesto un euro». Becciu è il primo comandante assunto con contratto da funzionario e non da dirigente. «Nella pratica ha svolto le mansioni da dirigente ma era tenuto al timbro del cartellino come un funzionario. Il dirigente non ha questo obbligo».
In spiaggia ma per lavoro. Alcune immagini riprendono Becciu in bermuda al mare in orario di lavoro. «La polizia locale ha svolto molte operazioni in borghese per il controllo degli ambulanti irregolari sui litorali anche insieme ad altre forze dell’ordine – sottolinea Vacca –. In divisa non sarebbe stato possibile. E se prima non avesse timbrato il cartellino non sarebbe risultato in servizio. Non avrebbe potuto portare l’arma di ordinanza, né le manette, né avrebbe avuto l’autorità per fermare le persone».
Vigili ai matrimoni. Becciu smantella anche l’accusa di un uso privato dei vigili. Per regolare il traffico di un ristorante di Baia Sardinia. «I vigili sono stati impiegati per la viabilità sulla strada provinciale. Gli agenti al rientro dal servizio in spiaggia, gestivano il traffico nell’ora di punta, per 30-40 minuti».
Sciabole in cassaforte. Per quanto riguarda poi le divise e le sciabole che Becciu avrebbe sottratto «sono conservate nell’armadio cassaforte del Comando – conclude il legale –. Le aveva comprate dopo averne discusso con l’amministrazione. Davanti al gip ha dimostrato anche la regolarità contabile dell’acquisto».
Assente giustificato. L’accusa mossa dalla Procura di Tempio a Becciu, sulla base delle indagini della Guardia di finanza, è di essere stato assente dal lavoro pur avendo timbrato il cartellino. Tra il 15 agosto e il 24 ottobre i finanzieri avrebbero accertato 27 assenze. «Certi giorni Becciu, oltre a svolgere le sei ore in ufficio, rientrava al lavoro nel pomeriggio ma non restava al comando – dice l’avvocato Vacca –. Controllava il territorio. Se il 16 agosto il comandante dei vigili di un qualsiasi comune è in ufficio e non a verificare viabilità o situazione delle spiagge dovrebbe essere cacciato. Becciu da un lato è sereno. Sa che può provare di non avere imbrogliato nessuno. Dall’altro è molto adirato. Quando nascono indagini di questo tipo si percepisce che, a meno che uno non sia un assenteista sistematico, e non è questo il caso, c’è qualcosa che non va nell’ambiente di lavoro. Becciu ha fatto molte più ore di quelle che gli sono state pagate. Centinaia e centinaia per le quali non mai chiesto un euro». Becciu è il primo comandante assunto con contratto da funzionario e non da dirigente. «Nella pratica ha svolto le mansioni da dirigente ma era tenuto al timbro del cartellino come un funzionario. Il dirigente non ha questo obbligo».
In spiaggia ma per lavoro. Alcune immagini riprendono Becciu in bermuda al mare in orario di lavoro. «La polizia locale ha svolto molte operazioni in borghese per il controllo degli ambulanti irregolari sui litorali anche insieme ad altre forze dell’ordine – sottolinea Vacca –. In divisa non sarebbe stato possibile. E se prima non avesse timbrato il cartellino non sarebbe risultato in servizio. Non avrebbe potuto portare l’arma di ordinanza, né le manette, né avrebbe avuto l’autorità per fermare le persone».
Vigili ai matrimoni. Becciu smantella anche l’accusa di un uso privato dei vigili. Per regolare il traffico di un ristorante di Baia Sardinia. «I vigili sono stati impiegati per la viabilità sulla strada provinciale. Gli agenti al rientro dal servizio in spiaggia, gestivano il traffico nell’ora di punta, per 30-40 minuti».
Sciabole in cassaforte. Per quanto riguarda poi le divise e le sciabole che Becciu avrebbe sottratto «sono conservate nell’armadio cassaforte del Comando – conclude il legale –. Le aveva comprate dopo averne discusso con l’amministrazione. Davanti al gip ha dimostrato anche la regolarità contabile dell’acquisto».