La Nuova Sardegna

Nuoro, la caserma di Pratosardo all’esercito entro febbraio

di Luciano Piras
Nuoro, la caserma di Pratosardo all’esercito entro febbraio

La struttura dovrebbe ospitare una delle compagnie della Brigata Sassari

18 gennaio 2018
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NUORO. «Entro febbraio». Il passaggio di mano della caserma di Pratosardo è ormai un dato di fatto. Il sindaco di Nuoro Andrea Soddu è sicuro di sé. A conferma della parola del ministro Pinotti, si aggiungono anche i nomi dei componenti del Comitato di vigilanza. I tasselli, ora, ci sono tutti. «Adesso aspettiamo la prima convocazione» dice Soddu. «L’ultimo esame delle carte sarà rapido, una formalità» garantisce dopo aver sentito le parti coinvolte. Mancava soltanto un nome, infatti. E l’ingranaggio rischiava di andare in tilt e di fermarsi ancora. Invece, stavolta anche da Cagliari hanno tenuto fede all’impegno. «La Regione ha nominato Alessandra Berry – spiega il primo cittadino di Nuoro –, me lo ha comunicato il presidente Francesco Pigliaru in persona».

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Berry, funzionario della direzione generale della presidenza, chiude il cerchio del Comitato di vigilanza, composto dall’Avvocatura distrettuale dello Stato, dall’Esercito, dal Comune e dalla Regione, appunto. Organismo necessario per poter procedere alla consegna della nuovissima struttura costruita nella zona industriale alle porte di Nuoro: una palazzina con gli alloggi che ospita complessivamente 180 posti letto su una superficie complessiva di circa 4.000 metri quadrati; una palazzina polifunzionale che di 860 mq che ospita uffici, aula didattica, armeria, corpo di guardia, infermeria; un edificio mensa-sala convegni di 800 mq; un deposito carburanti di 360 mq; un locale adibito a officina e posto di manutenzione di 650 mq. Oltre i militari, la struttura ospiterà, quasi certamente, i 40 civili che attualmente lavorano negli uffici della caserma Loy di viale Sardegna, l’ex Artiglieria. È in cambio di quest’ultima che il Comune cede all’Agenzia del demanio la nuova caserma di Pratosardo. Dal Demanio, poi, il passaggio diretto alle mani del Ministero della difesa, così come previsto dall’Accordo di programma del 1997 e ribadito dal ministro Roberta Pinotti in una intervista con La Nuova Sardegna: «Apriremo a breve la caserma di Pratosardo». «Mi ero impegnata in prima persona per concludere un iter che si era un po’ incagliato. Ci siamo riusciti – aveva aggiunto appena un mese fa –. Anche per i molti arruolati sardi che desiderano riavvicinarsi alle famiglie può essere una buona notizia. Ho dovuto lavorare per convincere i vertici militari. L’esercito in un’ottica di razionalizzazione non apre più nuove caserme. Ora non sono una priorità. Ma in questo caso abbiamo fatto un’eccezione per venire incontro alle richieste del territorio. E poi questa caserma darà un importante indotto in un’area economicamente in affanno».

Mentre l’intera area dell’ex Artiglieria tornerà nel pieno possesso del Comune (sbloccando così una serie di progetti urbanistici decisivi per il futuro della città), la caserma di Pratosardo passerà sotto il controllo dell’Esercito. E tutto avverrà «entro febbraio», ribadisce il sindaco Andrea Soddu facendosi portavoce di tutte le parti coinvolte. Nuoro aprirà così le porte a una compagnia della Brigata Sassari. Quale? Non si sa, certo è che all’ombra del Redentore troveranno alloggio i Dimonios. Dagli uffici romani di Palazzo Baracchini, infatti, smentiscono categoricamente le voci su un possibile trasloco della storica fanteria meccanizzata sarda a Brindisi. «No, nel modo più assoluto. La Brigata Sassari è legata alla Sardegna, la Brigata Sassari è la Sardegna. L’identificazione è così forte che queste voci sono una bestemmia totale» tagliano corto da Roma. «L’arrivo dei militari a Nuoro è una buona notizia attesa da tutti noi, ne avevamo estrema necessità – ribadisce ancora una volta il sindaco barbaricino –. È una occasione storica per Nuoro, una occasione che permette di costruire altre occasioni di sviluppo di carattere economico, sociale e culturale e di adeguare le strutture alle esigenze del territorio – chiude Soddu – con l’unico obiettivo di servire la comunità».


 

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