gli altri
In lizza otto partiti che non seguono i tre grandi blocchi
CAGLIARI. Da soli verso l’infinito e oltre. Sono gli otto partiti e movimenti che correranno senza avere a che fare con i tre grandi blocchi. Il più noto è Progetto Autodeterminatzione, l’unico...
2 MINUTI DI LETTURA
CAGLIARI. Da soli verso l’infinito e oltre. Sono gli otto partiti e movimenti che correranno senza avere a che fare con i tre grandi blocchi. Il più noto è Progetto Autodeterminatzione, l’unico gruppo indipendentista in campo alle Politiche di marzo. Già di per sé è un’alleanza: Rossomori, Sardegna Possibile, Sardigna Natzione, Irs, Liberu, Sardos, Comunidades e Gentes fanno parte del cartello. Raccolte le firme con grande facilità, «c’è aria d’indipendentismo in giro», saranno presenti in tutti i collegi uninominali e proporzionali per il Senato e la Camera. Con una divisione equa e solidale delle candidature fra gli alleati: Sardos con il giornalista Anthony Muroni, capolista al Senato, Sardinia Natzione con Bustianu Cumpostu, poi Gavino Sale per Irs, Pierfranco Devias portavoce di Liberu e Valentina Sanna Comunidades. Anche nel resto del pacchetto i movimenti hanno un loro rappresentante. Potrebbe essere proprio Progetto il quarto incomodo nella sfida fra centrodestra, centrosinistra e Cinque stelle. Soprattutto dopo che il Partito dei sardi e Progres si sono tirati fuori: ora guidano gli obiettori di coscienza, che non andranno a votare per le elezioni del Parlamento. Fra i solitari c’è anche Liberi e Uguali. I fuoriusciti dal Pd, cioè Mdp, più Sinistra italiana e Civatiani sono partiti alla grande, ma prima all’arrivo – leggi presentazione delle liste – gran parte della pattuglia s’è ritirata. Colpa della direzione nazionale del movimento di Pietro Grasso che ha imposto e candidato un forestiero, il romagnolo Claudio Grassi, in uno dei collegi più favorevoli a «LeU» stando ai sondaggi, quello uninominale di Cagliari per la Camera. Dentro è scoppiato un pandemonio: sono andati via Michele Piras, deputato uscente, e il civatiano Thomas Castangia, e sono rimasti per Mdp solo Yuri Marcialis, capolista nel proporzionale al Senato e il consigliere regionale Luca Pizzuto nell’uninominale del Sulcis destinazione Montecitorio. Le potenzialità di «LeU» erano buone, alle elezioni saranno azzoppati. Alla sinistra della sinistra, c’è un bel po’ di folla: da Potere al Popolo, coalizione fra Rifondazione, Pdci e collettivi antimilitaristi, al Partito comunista, senza però italiano in coda, perché simbolo e sigla dello storico Pci sono da sempre marchi depositati. Da quelle parti c’è anche la Lista del popolo per la Costituzione, fondata dal giornalista e scrittore Giulietto Chiesa. Più centrista e ortodosso è il Popolo della famiglia, che ruota intorno al blogger Mario Adinolfi. Antiabortista intransigente, ha dichiarato: «La prostituzione non va assolutamente legalizzata e si abbatte attaccando la clientela, con multe da 500 euro e oltre».
Indefinita è la posizione del Partito Valore Umano, che professa «lo Stato solidale ed etico per abbattere le povertà, le disuguaglianze, assicurando un medesimo punto di partenza ai cittadini affinché possa emergere il talento di tutti». Di estrema destra è Casa Pound. (ua)
Indefinita è la posizione del Partito Valore Umano, che professa «lo Stato solidale ed etico per abbattere le povertà, le disuguaglianze, assicurando un medesimo punto di partenza ai cittadini affinché possa emergere il talento di tutti». Di estrema destra è Casa Pound. (ua)