La Nuova Sardegna

Ma i ragazzi sardi preferiscono i Licei

Ma i ragazzi sardi preferiscono i Licei

In calo le iscrizioni ai Tecnici, gettonati i percorsi brevi di formazione professionale

13 febbraio 2018
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[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:regione:1.16474349:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/regione/2018/02/13/news/i-diplomati-dei-tecnici-precari-e-insoddisfatti-1.16474349]]SASSARI. Alla presentazione dell’indagine della Fondazione Agnelli c’era anche il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli che di fronte a dati poco confortanti sul successo dei diplomati agli istituti tecnici, ha ribadito l’importanza di proseguire negli studi andando oltre il diploma. E rispondendo così alle affermazione del presidente della Confindustria di Cuneo Mauro Gola, presidente degli imprenditori cuneesi, che in una lettera aperta alle famiglie aveva suggerito di valutare con attenzione il percorso di studi superiori perché «le imprese della zona hanno assunto soprattutto "addetti agli impianti, operai specializzati, tecnici». Un messaggio sbagliato, secondo il ministro Fedeli «perché non si devono porre limiti alla conoscenza». In Sardegna, quasi certamente a causa di un tessuto imprenditoriale gracile e della crisi del comparto industriale, i ragazzi preferiscono i Licei e sono affascinati dall’idea di proseguire il loro cammino di studi all’Università per conquistare la laurea. Lo dicono i dati delle iscrizioni: su 100 quattordicenni, 57 scelgono il Liceo. La scuola più gettonata in assoluto è lo Scientifico con il 25% ma il Classico non molla nell’ultimo periodo ha fatto un importante balzo in avanti.

Tra gli istituti tecnici, a conquistare il numero maggiore di consensi è quello Tecnologico, circa il 18% mentre è in calo da alcuni anni l’indirizzo tecnico-economico. Complessivamente i Tecnici accolgono circa il 30 per cento degli studenti delle Superiori.

Per quanto riguarda invece gli istituti Professionali, stanno in cosa alla classifica delle preferenze nonostante l’offerta in Sardegna sia molto variegata e nonostante in alcuni casi – su tutti l’Alberghiero – ci siano concrete possibilità di trovare lavoro nel campo del turismo e della ristorazione. Nell’isola sono tre i settori principali: industria e artigianato, servizi e Iefp, percorsi di istruzione e formazione professionale. Quest’ultimo indirizzo vola: in due anni è passato dall’0,8% al 5,3% di iscrizioni. Il motivo? La possibilità di ottenere in tempi brevi una qualifica, una chance per entrare in tempi rapidi nel mondo del lavoro. Anche se poi, a leggere i dati, si scopre che non è esattamente una passeggiata. (si. sa.)
 

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