La Nuova Sardegna

Anas sarda, Maninchedda difende la legge

Anas sarda, Maninchedda difende la legge

Il segretario Pds risponde all’Ance e agli ingegneri: «Vogliono provocarne l’impugnazione»

15 marzo 2018
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SASSARI. Nei giorni scorsi sulle pagine della Nuova il presidente dell’ordine degli ingegneri del nord Sardegna, Lorenzo Corda, e il presidente dell’Ance sardo Pierpaolo Tilocca, pur esprimendo apprezzamento per alcune novità presenti nella recente legge regionale sugli appalti, che contiene anche il progetto di una società in house, ribattezzata come “Anas sarda”, hanno posto degli interrogativi. La paternità della legge è di Paolo Maninchedda, segretario del Partito dei Sardi ed ex assessore ai lavori pubblici, che ha affidato allo spazio web “Sardegna e libertà”, rilanciandolo sul suo profilo facebook, un commento evidentemente ispirato agli appunti dei rappresentanti di progettisti e costruttori, dal titolo “Legge appalti: mettetevi d’accordo”.

«È stata la legge col più lungo confronto preparatorio con le parti interessate che la storia recente ricordi. Una prima redazione è stata sottoposta al vaglio dell’ufficio legislativo della Regione e poi approvata dalla Giunta, esposta al dibattito pubblico, modificata alla luce delle osservazioni, dibattuta in riunioni verbalizzate con sindacati e Ordini, riapprovata in Giunta, tenuta congelata in commissione consiliare per dieci mesi, infine approvata». dice Maninchedda, riferendosi al mancato coinvolgimento lamentato da entrambi prima dell’approvazione della legge.

A Corda che pone dubbi sul pericolo per la libera concorrenza da parte di una società che accentra in sè tutta la filiera, dalla programmazione alla realizzazione, e a Tilocca che spera non si tratti di un nuovo carrozzone: «Una cosa è certa: sarebbe stato un errore che la legge costruisse artificialmente ambiti di mercato riservati a questa o a quella categoria – risponde Maninchedda – . Se si fosse previsto questo, non si sarebbe fatta una legge sugli appalti ma sull’autarchia. È certamente normale che gli Ordini professionali e i sindacati delle imprese facciano lobbing durante l’approvazione di una norma, ma lo è meno che, pur ammettendo i notevoli passi in avanti della norma, tentino di provocarne l’impugnazione da parte del Governo in modo da lasciare la Sardegna immobile e arretrata, solo perché un piccolo orticello non è stato garantito a questo o a quell’interesse». E ancora: «In questa corsa alla autodemolizione, noi Sardi siamo degli specialisti. Ma anche nelle attività demolitorie occorre essere minimamente coerenti».

«Oggi (ieri per chi legge, ndc) sulla Nuova Sardegna la legge viene attaccata dal presidente dell’Ordine degli ingegneri del nord Sardegna, che lamenta, tra le altre cose, il mancato ascolto proprio degli ordini – dice Maninchedda – . Ieri (martedì per chi legge, ndc), invece, ho ricevuto una mail di ringraziamento da parte del presidente dell’Ordine del Sud Sardegna», e riporta il testo del messaggio di Sandro Catta che parla di contatti precedenti. «Che dire? – si chiede in conclusione il segretario del Pds – Impariamo a rispettarci, restare uniti e fidiamoci di uno sguardo aperto sulla realtà, libero da pregiudizi e cattive abitudini». (a.palm.)

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