La Nuova Sardegna

l’allarme 

La Cgil: nell’isola nessuna ripresa

La Cgil: nell’isola nessuna ripresa

Carrus: cresce la disoccupazione, tessuto economico fragile

16 marzo 2018
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CAGLIARI . L’Istat ha confermato che, in Sardegna, la disoccupazione è di nuovo cresciuta: dal 15 al 17 per cento. Il resto d’Italia comincia a muoversi, mentre da Sassari a Cagliari la crisi continua a rallentare la ripresa. È un’analisi che preoccupa molto il segretario regionale della Cgil, Michele Carus, che ai microfoni di Radio Articolo 1, l’emittente del sindacato, ha detto: «È un brutto segnale, anche se in qualche modo atteso, considerato che il quarto trimestre segna tradizionalmente un peggioramento dei dati statistici. Certamente non ce lo aspettavamo così marcato, ma è servito a confermare che le precedenti rilevazioni dell’Istat, quelle in cui la disoccupazione scendeva al 15 per cento, erano drogati dai contratti stagionali per una stagione turistica che l’anno scorso è durata più del previsto». Per poi affondare i colpi: «Abbiamo così avuto la certezza, semmai ce ne fosse stato bisogno, che l’economia della Sardegna continua ad avere basi molto fragili». Con una preoccupazione in più: «L’ultima rilevazione non si riferisce solo alle medie annuali, ma anche al dato congiunturale e cioè all'ultimo trimestre. In altre parole, s’è fermato in modo brusco quel trend che invece erano stato positivo negli ultimi tre trimestri. Con l'ultimo trimestre – ha proseguito Carrus – che ci aveva fatto guardare con fiducia al futuro, perché per la prima volta era stato sfondato il detto dei 60mila occupati e la era riuscita a recuperare qualche punto del divario che continua a esistere rispetto alla media nazionale». Il sogno però sembra essere svanito: «Il saldo è ritornato a salire fino al 17 per cento della disoccupazione ed è purtroppo questa la realtà al netto dell’illusione dei contratti stagionali». La speranza è che ora – ha aggiunto il segretario regionale della Cgil – «il piano straordinario Lavoras della Regione cominci ad incidere anche sul mondo del lavoro». Dopo una Legge finanziaria che «c’era sembrata molto fiacca», come sindacato «siamo riusciti a imporre alla Regione un cambio di strategia fino a farle concentrare un consistente pacchetto di risorse su un piano pluriennale per il finanziamento di politiche per l'occupazione. Insomma – è stata la conclusione del segretario regionale – siamo riuscir a dare un'anima di sinistra alla Finanziaria. Se la giunta ci avesse dato retta prima, oggi avremmo già i primi risultati e invece dovremo aspettare ancora».

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