La Nuova Sardegna

Neonato intossicato in casa arrestata la mamma

di Luciano Onnis
Neonato intossicato in casa arrestata la mamma

La donna è accusata di avere appiccato l’incendio: voleva morire con il bimbo 

22 marzo 2018
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CAGLIARI. È stata arrestata per tentato omicidio e danneggiamento aggravato la donna di 39 anni che martedì ha cercato di morire assieme al suo bimbo di appena 20 giorni innescando un incendio nell’appartamento della sorella in cui abita, invia Principe di Napoli a Pirri. La donna è adesso piantonata dagli agenti nel reparto di psichiatria dell’ospedale Santissima Trinità, guardata a vista per timore che possa compiere altri atti di autolesionismo. La polizia è arrivata alla conclusione che si sia trattato di un tentativo di omicidio-suicidio attuato dalla donna appiccando l’incendio che avrebbe portato alla morte lei e la sua creatura. A farle maturare questa drammatica decisione sarebbe stato lo stato depressivo post partum in cui la donna è caduta subito dopo la nascita del figlioletto. Il sospetto che volesse compiere il gesto estremo è emerso da un particolare che la polizia ha rilevato dopo che i pompieri hanno circoscritto e spento l’incendio nella cameretta del neonato e bonificato l'intera casa dal fumo: le manopole della cucina a gas erano aperte, ma grazie a un dispositivo di sicurezza dell'elettrodomestico l’erogazione del gpl è stata interrotta. Altro elemento di rilievo per accertare l’accaduto, gli investigatori della squadra mobile l’hanno trovato vicino alla culla del bimbo: una bottiglietta di alcol etilico e un accendino. Sarebbero serviti – questa è l’ipotesi - per innescare le fiamme nel materasso (su cui la Scientifica avrebbe anche trovato le tracce del liquido infiammabile) e bruciare l’intero appartamento. La tragedia è stata scongiurata da una vicina di casa che, l’altra mattina intorno alle 9, ha visto il fumo denso uscire dall’appartamento e ha fatto scattare l’allarme chiamando il 115 dei vigili del fuoco. È stata la sorella della trentanovenne, rintracciata e fatta tornare in tutta fretta nell’appartamento dal quale era uscita per alcune commissioni, ad aprire la porta di casa e portare fuori l’aspirante suicida e il figlioletto: entrambi erano già in stato di intossicazione dal fumo e dal monossido di carbonio sprigionatosi all’interno con il fuoco del materasso e di alcuni arredi. Con i vigili del fuoco sono arrivate anche due ambulanze del 118 e gli uomini della squadra mobile della questura di Cagliari. Il neonato è stato trasportato con codice rosso al Policlinico di Monserrato: ieri il piccolo stava già molto meglio e sarà presto dimesso e affidato a familiari. La mamma, invece, è stata portata in ambulanza all'ospedale Marino per essere trattata in camera iperbarica a causa dell'intossicazione da monossido di carbonio e successivamente trasferita all'ospedale Santissima Trinità. Nei momenti di lucidità ha parlato della cicca accesa di sigaretta finita sul materasso, ma i riscontri della polizia hanno lasciato intuire un’altra realtà. Ieri l’ordine di arresto della donna firmato dal pubblico ministero Emanuele Secci.

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